Elettra Gullè
Cronaca

Impresa da record: ha 35 anni e 6 figli, ora la laurea. “Ecco come ho fatto”

Annalisa vive a Varese e il 13 aprile discuterà la tesi magistrale all’Università di Firenze, dove ha studiato da pendolare. “Il segreto? Non vergognarsi mai di chiedere una mano”

Annalisa con la sua maxi famiglia

Firenze, 11 aprile 2023 - Trentacinque anni, sei figli ed una laurea conquistata facendo la pendolare e giostrandosi tra il lavoro ed i bambini. Ha grinta da vendere Annalisa Maiocchi, che domani l’altro al polo Morgagni discuterà la tesi magistrale in Infermieristica. Ad applaudirla, i tre figli più grandi, il marito Stefano, i genitori ed alcuni amici. Una grande squadra che non ha mai smesso di sostenere Annalisa, che vive a Varese.

Dopo la laurea triennale nel 2009 presa a Monza, ha iniziato subito a lavorare come infermiera in vari ospedali lombardi. Nel frattempo, si è sposata ed ha iniziato a far diventare maxi la sua famiglia. Nel 2018, “su spinta del mio capo”, ha fatto il test per la magistrale. “Ho scelto Firenze perchè lì l’obbligo di frequenza era al 75% e non al 100%”, racconta. Passata la prova d’ingresso, per Annalisa è iniziata “l’incredibile avventura”, nuovamente da studentessa, ma stavolta con tre bimbi piccoli. All’epoca, avevano 4, 3 e un anno.

“E’ stato complicato: senza il supporto del marito, dei genitori, della sorella e degli amici non ce l’avrei mai fatta”, la premessa della giovane, che per frequentare le lezioni veniva a Firenze due-tre giorni la settimana. Sveglia alle 4 (“E meno male che i miei figli hanno sempre dormito….”, sospira), partenza da Milano alle 5,50. Dopo un’ora e mezzo l’arrivo a Firenze, a Santa Maria Novella. “Da lì, prendevo la tramvia ed in dieci minuti ero a lezione”, sorride. All’inizio si sistemava in albergo, poi anche in questo caso le amicizie più care hanno fatto la differenza. “Ho ritrovato un’amica varesina che nel frattempo si era sposata con un fiorentino. Mi ha ospitato lei durante la mia permanenza nel capoluogo toscano. Non finirò mai di ringraziare per questo la famiglia Grazzi”, s’illumina.

Quando era a Firenze, i piccolini erano seguiti accavallando nel modo giusto i turni del marito, anche lui infermiere, e contando soprattutto sull’apporto dei nonni. “Per il lavoro, ho potuto sfruttare i permessi retribuiti offerti dalle 150 ore per studiare”, racconta Annalisa, che ha anche usato le ferie per raggiungere l’ambizioso traguardo. “Non sono mancati i momenti di scoramento - ammette -. Quando sono stata bocciata ad un esame, ad un passo dalla laurea, sono stata lì lì per mollare tutto. Ero proprio in crisi. Ma mio marito è stato perentorio. Non potevo fermarmi vicina al traguardo, dopo tutti i sacrifici fatti! Così, ho proseguito”. Nel frattempo, sono arrivati altri due bambini: nel 2019 e nel 2020. Col pancione, Annalisa faceva su e giù in treno. “La famiglia è sempre stata dalla mia parte. Ma, certo, vi avrei fatto vedere le facce quando dicevo loro che aspettavo un altro figlio…”. Beh, c’è da capirli.

È poi scoppiata la pandemia, ma essendo in maternità non ha vissuto, da infermiera, i momenti più complicati. “Sono tornata a lavorare nel gennaio 2021, tra le varie ondate Covid. Seguivo i pazienti una volta che potevano esser dimessi”, riferisce Annalisa, che a luglio del 2020 aveva ormai finito gli esami. Le mancava il tirocinio, che però in gravidanza non può esser svolto. Così, tra figli e pandemia, il tirocinio è slittato al giugno-ottobre del 2022. “Non finirò mai di esser grata alla dottoressa Alba Marzo di Careggi, che mi ha molto spronato”, ci tiene a dirlo la laureanda, che nel frattempo lo scorso febbraio ha dato alla luce l’ultima di casa. Ecco, dalla più grande alla più piccina, il piccolo grande esercito di famiglia: Caterina ha 9 anni, Agostino 8, Martino 6, Stella 4, Maria 2 e Giulietta 2 mesi. Domani l’altro sarà festa grande. E poi? “Intanto mi prenderò una pausa per stare coi ragazzi - sorride -. Voglio stare il più possibile coi miei figli. Poi punterò a fare dei concorsi per migliorare la mia situazione professionale”. Ma come si vive con sei figlioli? “Non bisogna mai programmare troppo e vivere giorno per giorno. Fondamentale non esser mai soli e avere il coraggio di chiedere una mano!”.