In Toscana, il 5,6% delle famiglie nel 2023 ha rinunciato alle cure

Il dato, pur se in calo, resta molto preoccupante. A dirlo è il settimo rapporto Gimbe sul servizio sanitario nazionale

Un ospedale

Un ospedale

Firenze, 8 ottobre 2024 – Nella nostra regione, il 5,6% delle famiglie lo scorso anno ha dovuto rinunciare alle prestazioni sanitarie. Un dato preoccupante, pur se sotto la media italiana del 7,6% e in diminuzione rispetto al 2022, quando era stato del 6,8%. A dircelo è il settimo rapporto Gimbe sul Servizio Sanitario nazionale, presentato oggi.

Per quanto riguarda il personale sanitario, il rapporto segnala che nel 2022 in Toscana erano presenti 2,53 medici dipendenti ogni mille abitanti, un dato che colloca la regione al secondo posto in Italia (media nazionale 2,11). La presenza di infermieri si attesta su 6,25 ogni mille abitanti (media Italia 5,13), mentre il rapporto infermieri/medici dipendenti è pari a 2,47, leggermente sopra la media nazionale di 2,44.

Per quanto concerne gli obiettivi del Pnrr, le case di comunità rappresentano una delle sfide principali. Delle 76 strutture previste in Toscana entro il 2026, solo 8 sono state attivate, pari all'11% (media nazionale 19%). Sul fronte delle centrali operative territoriali (Cot), delle 37 da attivare entro il 2024, 35 sono già operative, pari al 95% (media Italia 59%). Tuttavia, per quanto riguarda gli ospedali di comunità, nessuno dei 23 previsti è ancora stato attivato, con una percentuale dello 0% rispetto al 13% nazionale.

Infine, il rapporto evidenzia anche i progressi nel potenziamento della terapia intensiva e sub-intensiva. Al 31 luglio 2024, la Toscana ha realizzato il 60% dei posti letto aggiuntivi di terapia intensiva (media Italia 52%) e il 61% di quelli di terapia sub-intensiva (media Italia 52%). Questi dati, pur positivi, indicano che c'è ancora del lavoro da fare per garantire un sistema sanitario più accessibile e completo.