Firenze, 1 maggio 2020 - La polemica è partita lenta. Ma alla fine il rimbalzo politico sulla vicenda Sas che vede coinvolto Paolo Becattini il capo di Gabinetto del presidente del consiglio regionale Eugenio Giani, prossimo candidato governatore del centrosinistra, è arrivato. Nelle carte della procura Becattini viene indicato come beneficiario dell’eliminazione di una multa da poco più di 28 euro, effettuata dall’ex funzionario Sas Nicola Raimondo, ora agli arresti domiciliari, e sul punto La Lega in consiglio comunale si è scatenata: «Siamo garantisti – ha detto il capogruppo Federico Bussolin – ma è opportuno che Giani venga a riferire in Consiglio comunale: questo scandalo riguarda tutta Firenze». E ancora se il capo della banda Nicola Raimondo dice il falso, Giani (al quale Raimondo avrebbe chiesto di intercedere per un intervento chirurgico ndr) e il suo segretario lo devono querelare, viceversa a Giani non resta altro che dimettersi». Ma non resta in silenzio il centrodestra con una nota firmata da Ubaldo Bocci, Jacopo Cellai, Alessandro Draghi e lo stesso Bussolin. E a chiedere «aggiornamenti sulla questione da parte del sindaco e della giunta» nel prossimo consiglio comunale c’è anche Sinistra Progetto Comune. Sul fronte regionale l’attacco arriva da Irene Galletti, candidata alle Regionali del M5S: «Dire ’non ricordo’ non può bastare». Intanto Francesco Torselli, portavoce regionale di FdI, incalza: «Alla luce di quanto emerso, crediamo che Giani e Nardella non possano più limitarsi al silenzio».
Tommaso Fattori, consigliere regionale di Sinistra italiana: è «addolorato per Becattini» ma «l’uso della propria posizione per ottenere vantaggi non è accettabile». Chiede quindi– «un passo suo passo indietro». Anche se – specifica – su Giani è bene non mescolare questa indagine con la battaglia politica». Con Giani si stringe il Pd: «Non commento perché non conosco a fondo la vicenda – ha dichiarato il capogruppo in Regione Leonardo Marras, però di Giani mi fido». Mette «le mani sul fuoco» il consigliere Antonio Mazzeo.
E con il presidente del consiglio regionale si schierano anche il Pd e la Lista Nardella in Consiglio comunale: «Una polemica assurda e pretestuosa quella di Lega, centrodestra e Sinistra Progetto Comune. L’inchiesta Sas è partita su impulso di questa amministrazione, ne abbiamo parlato noi per primi. È ridicolo che la Lega faccia sciacallaggio politico, tirando in ballo persone che non sono neppure indagate».
R.P.