Rosignano (Livorno), 4 giugno 2024 – Il primo punto fermo nell’indagine sull’incidente, che ha provocato tre vittime alla barriera di Rosignano, è il filmato delle telecamere dell’autostrada. Nelle immagini si vede l’auto scura (l’Honda Hrv della coppia tedesca) che ’taglia’ il piazzale davanti ai caselli e si infila come un missile in una corsia: l’impatto tra le protezioni laterali e la Fiat 500 rossa dei due ragazzi fiorentini è violentissimo. L’Honda si impenna, vola a mezza altezza e travolge la cabina del casellante, poi piomba sulla terza macchina, un suv Hyundai di una famiglia ucraina, che aveva appena pagato il pedaggio e si avviava a lasciare il casello.
Dalle immagini si capisce che la velocità dell’Honda Hrv è molto elevata. Secondo alcuni calcoli sembra che l’auto potesse viaggiare a circa 150 all’ora. L’impatto e la traiettoria successiva, con la vettura trasformata in un missile a mezza altezza, è stato devastante, anche perché le auto hanno una buona protezione per gli urti classici, ma all’altezza dei finestrini ci sono i cristalli e la protezione è chiaramente minore, limitata ai montanti del tetto. L’urto per questo è stato letale, sia per gli occupanti dell’Honda, che per Marco Acciai, il ragazzo fiorentino che si trovava sul sedile del passeggero della Fiat 500 rossa. La sua fidanzata, che era alla guida, si è salvata proprio perché l’impatto è avvenuto sulla parte destra dell’auto.
Il secondo elemento dell’indagine, aperta dalla Procura di Livorno e coordinata dal pm Pietro Peruzzi, è costituito dagli accertamenti sui corpi delle due vittime tedesche. Sarà l’autopsia a fornire elementi utili a stabilire se il conducente dell’auto sia stato colpito da un malore (come un infarto o un ictus), che possa aver determinato la perdita di controllo del mezzo. Gli esami tossicologici poi permetteranno di capire se ci sia stata assunzione di farmaci, stupefacenti o alcol che possano aver limitato le capacità di guida e percezione del pericolo. Alla guida è stato trovato l’uomo, ma l’accertamento autoptico sarà sia su Robert Friendrich Fendt, 61 anni, sia sulla moglie Cornelia Maria Schubert di 68 anni.
Il terzo elemento allo studio è costituito dall’esame della vettura (che naturalmente è stata posta sotto sequestro), per verificare che non abbia avuto anomalie o guasti tali da renderla ingovernabile. Non si tratta solo di un eventuale guasto ai freni. Oggi le auto hanno vari aiuti alla guida come sistemi di mantenimento automatico della corsia, cruise control. E’ possibile che qualche sistema sia andato in tilt provocando di fatto l’incidente? La macchina dopo l’urto ha riportato grossi danni e bisognerà valutare se eventuali guasti siano stati causati dell’impatto o se invece fossero presenti già prima.
Infine bisognerà valutare se tutta la segnaletica e la barriera nel suo complesso rispondevano alle norme di sicurezza. Un passaggio dovuto anche se non sono emersi dubbi a tale proposito.
Il lavoro per i periti si annuncia piuttosto complesso, ma è fondamentale fare chiarezza sulle cause, non solo per tutte le implicazioni legate ai risarcimenti assicurativi. E’ importante capire che cosa è successo per aumentare la sicurezza, sia delle auto che delle infrastrutture. Perché, anche se si è trattato di un incidente particolare e difficile da prevedere, non deve accadere che una domenica di vacanza al mare si trasformi in una tragedia.