Una notizia, drammatica, in arrivo dall’Argentario: un motoscafo con due persone a bordo che travolge una barca a vela, la spezza e la fa affondare. Un morto, quattro feriti, un disperso. E un video che mostra i soccorsi al un piccolo yacht nel blu del mare.
Sabato pomeriggio, ore 17,30, le redazioni dei giornali raccolgono le prime informazioni della tragedia appena avvenuta e si mettono al lavoro. Anche noi inviamo i nostri giornalisti a Porto Ercole per raccontare. E, contemporaneamente, ci mettiamo all’opera in redazione.
L'incidente di Porto Ercole. La collisione, le urla, la morte: incubo in mare
Da una fonte di Porto Ercole, una fonte assolutamente qualificata e credibile, in un momento molto concitato - frenetico - raccogliamo un video che sembra raccontare le fasi successive dell’incidente: i soccorritori in mezzo al mare, il motoscafo - in realtà un piccolo yacht - parzialmente inclinato. Pochi secondi. Al contrario di quel che pare, si tratta del video raccolto anni prima a Ponza, dove una imbarcazione era rimasta in avaria ed era stata trainata in porto.
Così due episodi che non c’entrano niente l’uno con l’altro diventano, per un momento, un solo fatto. E una fake news, una notizia non vera. Poche ore dopo, nel cuore della notte, il motoscafo che ha speronato la barca a vale arriva in porto, trainato dall’imbarcazione della Capitaneria.
Il nostro fotografo è lì. Fisicamente presente, sul posto, attento come sempre. Scatta, guarda, osserva con attenzione, si confronta con un'altra persona che scova il vecchio video.
E si rende conto che quella barca è diversa da quella che ha visto on line. Immediatamente il reporter avvisa la redazione: “C’è un errore”. E così, nel giro di pochi minuti, siamo in grado di rimuovere il video dai nostri siti. Anche chi vuole fare buona informazione può cadere in errore. Noi, ieri notte, come molti altri network (ma questo non ci consola), abbiamo fatto uno sbaglio. Subito dopo, tuttavia, siamo stati in grado di correggerlo. E ora, perché il nostro rapporto con i lettori è saldo e sincero, non possiamo che scusarci.
Assicurando a tutti il massimo impegno per limitare gli errori, e la sincerità di ammetterli quando - purtroppo - si verificano.