REDAZIONE CRONACA

Mezzo militare finisce in un dirupo: tre morti

Incidente a Villatella, frazione di Ventimiglia. Le vittime: Leonardo Sensitivi, 54 anni, di Carmignano (Prato), Tiberio Ghelardini, 58 anni, di Signa (Firenze) e Michele Pellegrino, 37 anni, di Vernante (Cuneo). Ferito Simone Bartolini, 61 anni di Scandicci

Il mezzo militare finito nel dirupo a Ventimiglia (Foto Ansa)

Il mezzo militare finito nel dirupo a Ventimiglia (Foto Ansa)

Firenze, 15 giugno 2023 – Tragico incidente oggi sulle alture di Latte, a Villatella, frazione di Ventimiglia. Un mezzo militare dell’Esercito, un Jeep Defender, con quattro persone a bordo è finito in un dirupo. Tre morti sul colpo. Un ferito, ma non in pericolo di vita. 

Le vittime

Le vittime dell'incidente sono Leonardo Sensitivi, 54 anni, assistente tecnico della grafica di Carmignano (Prato) e Tiberio Ghelardini, 58 anni, assistente amministrativo, abitante a Signa (Firenze). Sono dipendenti civili del ministero della Difesa, in servizio all’Istituto Geografico Militare di Firenze. La terza vittima è Michele Pellegrino, un appuntato finanziere di 37 anni di Vernante (Cuneo) deceduto all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure (Savona). Ferito, ma non in pericolo di vita, Simone Bartolini, 61 anni di Scandicci, dipendente civile dell'Istituto geografico militare di Firenze, responsabile dell’ufficio che si occupa delle missioni di confine, nonché funzionario cartografico e capomissione. 

La dinamica

La tragedia si è consumata nella mattina di giovedì 15 giugno nell'entroterra di Ventimiglia, in frazione Villatella, dalle parti del monte Grammondo. Il personale a bordo del mezzo militare stava svolgendo rilievi cartografici e attività di manutenzione al confine di Stato italo-francese.

Per cause in via di accertamento, il Defender - alla cui guida c’era Tiberio Ghelardini, deceduto – pare stesse percorrendo un tratto di stratta asfaltato, quando improvvisamente, forse per una manovra sbagliata, è finito nel dirupo compiendo un volo tra i 20 e i 30 metri in un punto in cui la vegetazione molto fitta ha creato difficoltà ai soccorritori. 

In base a quanto riferito da Simone Bartolini al proprio ufficio, nell'immediatezza dei fatti, la vettura sarebbe ruzzolata per tre volte. Il 61enne di Scandicci si è salvato per miracolo, in quanto è stato sbalzato (o forse è riuscito a lanciarsi) fuori dal mezzo.

I soccorritori

Subito dopo il tragico incidente sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco col soccorso alpino, la polizia e i carabinieri. Sul luogo sono arrivati anche due elicotteri Grifo e Drago e decine di uomini.

Crosetto: “Profondo cordoglio”

Il ministro della Difesa Guido Crosetto a seguito del tragico incidente esprime “a nome di tutta la famiglia della Difesa e mio personale i sentimenti del più profondo cordoglio ai familiari degli assistenti amministrativi Tiberio Ghelardini e Leonardo Sensitivi e dell’appuntato della Guardia di Finanza Michele Pellegrino”. “Ho espresso al generale Pietro Serino, capo di Stato Maggiore dell'Esercito italiano, e al generale Andrea De Gennaro, comandante generale della Guardia di Finanza, le mie più sentite condoglianze. Tutta la Difesa si stringe idealmente alle famiglie di Tiberio, Leonardo e Michele e ai loro cari e augura una pronta guarigione al funzionario ferito”, conclude il ministro. 

Profondo cordoglio è stato anche espresso dal Capo di stato maggiore dell’Esercito Pietro Serino, che si unisce “al dolore delle famiglie stringendosi loro con sentito e sincero affetto, e augurando al contempo una pronta guarigione al collega ferito”. 

Confintesa Fp Toscana: “Ancora morti sul lavoro” 

"Nel tragico incidente di oggi nel quale l'auto dell'Istituto geografico militare di Firenze è precipitata in un dirupo, sono deceduti due funzionari inviati, insieme ad altri colleghi, sul posto per rilievi cartografici. Ancora morti di lavoro, ancora morti sul lavoro”. Così scrive in una nota la segreteria regionale di Confintesa Fp Toscana. “È l'ennesima tragedia che colpisce chi sta compiendo il proprio dovere e non si può continuare così - osserva il segretario generale regionale di Confintesa Fp Toscana Sandra Badii - e ci stringiamo intorno ai familiari dei colleghi per offrire la nostra vicinanza. Il sistema sicurezza sul lavoro va rivisto, le procedure vanno riviste, le tutele vanno riviste e va rivisto anche il modo di trattare la materia nei posti di lavoro. Non si può rimandare, è urgente. E noi di Confintesa Fp che da sempre abbiamo puntato i piedi per pretendere questa sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, siamo già da subito disposti a sederci ad un tavolo per rivalutare tutto. Purtroppo ora nessuno potrà restituire i colleghi alle loro famiglie, e questo è davvero ingiusto”.