
Guardia di finanza
Perugia, 17 novembre 2021 - «Gli esiti potrebbero essere stati prederminati, a seconda dei casi, mediante la scelta dei tempi dell’uscita dei bandi, la loro profilazione, l’individuazione dei commissari compiacenti e il controllo di ciascuna fase delle selezioni, fino alla nomina a vincitori dei candidati prescelti, a prescindere da ogni valutazione comparitiva e di merito». Parte da queste parole della Procura la nuova inchiesta che travolge l’Università per Stranieri di Perugia. Gli inquirenti, coordinati dal procuratore Raffaele Cantone, ipotizzano concorsi “truccati“ tanto da rendere necessari «puntuali accertamenti, mediante l’acquisizione di ulteriore documentazione relativa alle singole procedure concorsuali».
E così ieri, da mattina presto fino a tardo pomeriggio, gli agenti della Guardia di Finanza sono tornati a Palazzo Gallenga. L’obiettivo era acquisire documenti nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura e coordinata dal procuratore generale Raffaele Cantone su sospetti illeciti commessi nella gestione di (almeno) cinque procedure concorsuali. Acquisizioni sono state effettuate anche al Ministero dell’Istruzione (i cui funzionari, però, non sono coinvolti). Gli indagati sono in tutto ventitrè: fra loro anche l’ex rettrice, Giuliana Grego Bolli, e la professoressa Strafania Spina (entrambe assisstiti dallo studio legale Brunelli) ora davanti al gup nell’ambito dell’incihesta sull’esame-farsa di Luis Suarez. Perché l’indagine di oggi sarebbe una “costola“ di quella legata allo scandalo che travolse l’Università per Stranieri nel settembre dello scorso anno. Sarebbero stati i documenti acquisiti nel corso di quell’inchiesta, in particolare le chat tra i professori, a far ipotizzare agli inquirenti delle irregolarità tali da rendere necessari ulteriori accertamenti. E’ la Procura a spiegare che i finanzieri «hanno dato esecuzione a un decreto di acqusizione documentale per l’Università per Stranieri di Perugia e presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nonché di esibizione di atti e documenti, con contestuale informazione di garanzia nei confronti di più soggetti idagati, a vario titolo, per i reati di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, abuso d’ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e turbata libertà degli incanti». «Sono emersi elementi – spiega il procuratore Cantone – che consentono di ipotizzare l’esistenza di irregolarità nello svolgimento di alcuni concorsi, indetti per l’assunzione di ricercatori e professori universitari». Tra gli indagati figurerebbero almeno altri sette professori, di cui tre dell’Università per Stranieri di Perugia.