Firenze, 9 dicembre 2024 – In Toscana sono oltre 50 le aziende, le industrie e gli stabilimenti considerati “a rischio di incidente rilevante” (Rir) e quindi giudicati pericolosi a causa delle sostanze che vi sono detenute e lavorate. La mappa di queste industrie è elaborata da Arpat, l’agenzia regionale di protezione ambientale, che classifica rischi maggiori e minori in base alla quantità delle sostanze a rischio.
"In Toscana - si legge sul sito di Arpat - sono attualmente presenti 25 stabilimenti di soglia inferiore e 28 di soglia superiore".
L’Istituto superiore di protezione e ricerca ambientale (Ispra) censisce in Toscana 54 stabilimenti Rir e li mappa provincia per provincia. In Toscana la loro principale concentrazione risulta nella provincia di Livorno (14) e nella Città metropolitana di Firenze (10). Poi a seguire le province di Pisa (8), Lucca (5), Arezzo, Grosseto e Massa-Carrara (4), Siena (3), Pistoia e Prato (1).
Sul sito di Arpat è possibile trovare l’elenco delle aziende considerate a rischio. Tra queste emergono non solo le raffinerie, ma soprattutto i depositi di varie sostanze a rischio, come esplosivi, prodotti petroliferi, oli, gpl. Tra gli altri stabilimenti a rischio ci sono gli impianti petrolchimici, le industrie chimiche e le industrie siderurgiche.