Maria Nudi e Luca Filippi
Cronaca

Condannata all’ergastolo per la morte di 4 pazienti in ospedale, l’infermiera: “Farò domanda di grazia”

Fausta Bonino: “Se la Corte di Cassazione respingerà il mio ricorso, andrò in carcere da innocente. Mi appellerò al presidente della Repubblica e scriverà anche a Papa Francesco”

Fausta Bonino, condannata all’ergastolo per la morte di quattro pazienti (Foto Novi)

Fausta Bonino, condannata all’ergastolo per la morte di quattro pazienti (Foto Novi)

Piombino (Livorno), 13 febbraio 2025 – Il 18 febbraio ci sarà l’udienza in Cassazione per il caso dell’ex infermiera Fausta Bonino, accusata di una serie di omicidi di pazienti all’ospedale di Piombino, ai quali avrebbe somministrato volontariamente dosi eccessive di medicinali. Fausta Bonino è stata condannata in primo grado all’ergastolo, poi assolta in appello. Dopo l’assoluzione del gennaio 2022, Fausta viene nuovamente condannata il 29 maggio scorso all’ergastolo, per la morte di quattro pazienti. Ora siamo arrivati al giudizio della Corte di Cassazione.

Signora Bonino, come vive questi giorni di attesa? E cosa si aspetta?

“Sono pronta, qualora martedì 18 la Corte di Cassazione respingesse il ricorso dei miei avvocati, e quindi mi si aprissero le porte del carcere, a scrivere al presidente della Repubblica. Per chiedere a lui, simbolo del Paese, la grazia. Sono innocente e voglio che la più alta carica dello Stato conosca la mia storia e come ho detto al vostro giornale dopo la condanna di maggio, scriverò anche al Papa”.

E’ certo un calvario l’attesa per una di una persona che viene prima condannata, poi assolta e poi di nuovo condannata all’ergastolo. Ma la richiesta di grazia che prefigura vuol dire che ha perso le speranze di una soluzione per lei positiva in sede giudiziaria?

“Il 18 a Roma si pronuncerà la Cassazione, ma questa volta non credo più a niente e per questo sono in Piemonte a salutare la mia famiglia prima che si aprano le porte del carcere. I miei avvocati sono pronti a rivolgersi alla Corte Europea dei diritti dell’uomo e a chiedere la revisione del processo. Ormai da dieci anni la mia vita è un incubo. Credo in Dio e mi chiedo se sarà lui nella sua misericordia a venirmi in aiuto. Qui in Piemonte ho trovato tanta solidarietà per tanta gente per tanti ragazzi non sono la infermiera killer. Come ho sempre detto, si tratta di un errore giudiziario che fa male anche alle famiglie di quelle persone che hanno perso la vita”.

Accanto a Fausta Bonino c’e il fratello Stefano Bonino, il più giovane tornato in Italia dal Brasile per stare vicino alla sorella in un momento così delicato.

Ingegnere, lei ha scritto una lettera per Fausta in cui spiega alcune cose. Quali?

“E’ una storia assurda, Fausta è un capro espiatorio e un errore giudiziario. Non ci sono prove. Così c’è solo una suggestione che è diventata una sentenza”.

Come state vivendo questi giorni ?

“Tra speranza e sconforto. Qualora questa suggestione portasse Fausta in carcere, sono pronto a scrivere al presidente Mattarella, sarebbe una sconfitta perché non chiedo magnanimità per una persona innocente ma potrebbe essere l’unico strumento per armonizzare questa assurdità”.

Chi è Fausta Bonino?

“La persona più generosa che conosca, una persona che ha sempre fatto il suo dovere e che non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Siamo una famiglia che ha sempre lavorato per guadagnarsi la vita e Fausta crede nel valore del lavoro e della vita”

“Cerchiamo di far comprendere – spiegano familiari e amici – che se Fausta è stata assolta in via definitiva per 6 degli omicidi riconosciuti qualcuno deve essere responsabile. Inoltre, come si evincerà dalle motivazioni della condanna, non si comprende come sia stata emessa pur essendo emerso dal dibattimento che Fausta non poteva essere presente sulla scena di almeno due dei residui 4 omicidi, per stessa ammissione dei testi”.