ROBERTA DELLA MAGGESA
Cronaca

“Chiediamo un intervento del Viminale”. Infermiere aggredite, la rabbia del personale sanitario

La Spezia, esplosione di violenza nella sala d’aspetto da parte di un paziente. Prima contro un parente che lo accompagnava, poi contro le operatrici: una batte la testa e perde i senti, l’altra ferita a un occhio

L'entrata di un pronto soccorso (foto archivio Ansa)

L'entrata di un pronto soccorso (foto archivio Ansa)

La Spezia, 7 aprile 2024 – Se la sono vista brutta. E alle ferite fisiche riportate nella brutale aggressione patita, si sommano oggi la paura e l’umiliazione che inevitabilmente si accompagnano alla consapevolezza di essere esposti a situazioni di potenziale pericolo proprio sul luogo di lavoro. E non un luogo di lavoro qualsiasi, ma la corsia di un ospedale. Teatro dell’ennesimo pestaggio ai danni del personale sanitario, la sala d’aspetto del pronto soccorso del Sant’Andrea della Spezia. I fatti risalgono al pomeriggio di venerdì, quando un paziente in attesa di essere visitato comincia a dare in escandescenze, scagliandosi contro una parente che lo ha accompagnato. In sua difesa intervengono due infermiere del reparto. Sono loro ad avere la peggio: una viene violentemente schiaffeggiata, l’altra, arrivata per soccorrere la collega, viene spintonata e cade a terra, battendo la testa e perdendo i sensi. La prima infermiera, ferita a un occhio, viene accompagnata al vicino ospedale di Sarzana per essere sottoposta a una visita oculistica, la seconda, che nell’aggressione ha riportato un brutto trauma cranico, viene ricoverata in medicina d’urgenza.

Le loro condizioni non sono preoccupanti ed entrambe hanno già fatto rientro a casa. Restano invece l’angoscia e lo sgomento di un’intera categoria al pensiero di essere esposta quotidianamente a rischi incalcolabili. Nello Spezzino i casi di aggressione ai danni di medici e infermieri negli ultimi due anni sono stati statisticamente contenuti, soprattutto nel confronto con altri territori demograficamente assimilabili, ma i numeri assoluti fanno comunque impressione: 57 le aggressioni segnalate nel corso del 2023, 9 delle quali accompagnate da gesti violenti, e 73 gli operatori coinvolti – 7 medici e 64 infermieri –, 56 dei quali di sesso femminile. Nei primi tre mesi del 2024 gli episodi registrati dalla struttura complessa di governo clinico della Asl sono già 13 e su 17 operatori coinvolti 15 sono donne. Poche le denunce: sei in tutto il 2023, una sola per l’anno in corso. "Scene tristemente già viste" è la denuncia che arriva dal sindacato Nursing Up attraverso il suo presidente nazionale Antonio De Palma: "È inconcepibile e vergognoso assistere a scene come quella del pronto soccorso della Spezia. Ci risulta, e siamo pronti a essere sconfessati in caso contrario, che a oggi non esista un solo ospedale italiano dove gli agenti di polizia siano presenti 24 ore su 24 e soprattutto negli orari notturni. A questo punto chiediamo un intervento immediato del Viminale e, se occorre, pretendiamo da subito la presenza dell’esercito negli ospedali delle città capoluogo". "Analizzeremo la situazione così come facciamo ogni volta che si verificano episodi di questo tipo – è il commento del direttore generale dell’Asl della Spezia, Paolo Cavagnaro –. Abbiamo inoltre programmato un supporto psicologico per le due infermiere e per tutto lo staff del pronto soccorso. La direzione aziendale è rammaricata per l’accaduto e umanamente vicina alle due professioniste".