ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Trentamila toscani a letto, ma il picco dell’influenza deve ancora arrivare

I principali responsabili delle sindromi attuali sono virus parainfluenzali respiratori e gastrointestinali. Grazie all’immunizzazione diminuiti i casi gravi di sinciziale. Vaccinazione in aumento: 36mila dosi in più rispetto al 2023

Firenze, 4 gennaio 2025 – Nell’ultima settimana di dicembre – che si è chiusa con domenica 29 – i toscani finiti a letto con virus sono stati oltre 30mila, stando ai dati forniti dal bollettino di RespiVirNet, la sorveglianza integrata dei virus respiratori dell’Istituto superiore di sanità.

Si tratta di un numero destinato a crescere. Se lo scorso anno la settimana di fine anno fu quella che fece registrare il picco di virus influenzale, in questa stagionale la situazione è abbastanza diversa: solamente il 16,8% dei campioni analizzati è attribuibile a virus influenzali veri e propri, il contagio al momento riguarda circa il 10 per mille della popolazione.

I ritrovi familiari per le festività natalizie hanno contribuito ad alimentare la catena del contagio, infatti già in questa settimana i numeri sono in netta crescita.

In Toscana 30mila a letto con sintomi influenzali
In Toscana 30mila a letto con sintomi influenzali

In Toscana il livello di diffusione pur in salita è ancora basso, mentre ha accelerato in Liguria ed è già ai massimi livelli in Campania.

“In questo momento i principali responsabili delle sindromi respiratorie e gastrointestinali sono virus parainfluenzali – spiega Elisabetta Alti, responsabile del dipartimento di Medicina generale dell’Asl Toscana centro – Il virus influenzale è arrivato al picco nella popolazione dei più piccini, sotto i 5 anni, verosimilmente con la riapertura delle scuole riprenderà la catena dei contagi e c’è da spettarsi che anche fra gli adulti il picco venga raggiunto nelle prossime settimane. C’è quindi ancora tempo per proteggeresi e vaccinarsi”.

Con la campagna di immunizzazione dei più piccoli – partita dopo l’estate – anche il virus sinciziale, pur presente, sino a questo momento non ha determinato sindromi complicate da far registrare affollamento nei pronto soccorso pediatrici.

Sia per le sindromi influenzali sia per quelle parainfluenzali (c’è un virus in circolazione particolarmente fastidioso con tosse persistente anche oltre le due settimane) la dottoressa Alti raccomanda riposo e terapia sintomatica per gli stati febbrili senza autoprescrizione di antibiotici, abitudine inutile e anzi rischiosa (per l’ormai sempre più diffusa e pericolosa antibioticoresistenza). L’antibiotico verrà prescritto dal medico di famiglia solo in caso di sovrinfezioni batteriche (bronchiti, faringiti, tonsilliti, polmoniti, ecc.).

Per proteggersi e per proteggere gli altri (se si hanno sintomi) dai virus parainfluenzali l’unica arma davvero utile (non essendoci vaccini dispoibili) è la mascherina, un’usanza civile che protegge i fragili e che dovremmo portare avanti.

In questa stagione la campagna vaccinale antinfluenzale ha avuto un’adesione maggiore rispetto alle due stagioni precedenti, facendo registrare un aumento del 4,4%: tra ottobre e dicembre scorsi sono stati somministrati 846.615 vaccini rispetto agli 810.978 degli stessi mesi del 2023, con un incremento di 35.637 dosi.

La vaccinazione è offerta gratuitamente a tutti gli over 60, alle persone ad elevata fragilità di qualsiasi età, alle donne in gravidanza, ai caregiver, agli operatori sanitari e sociosanitari, agli studenti di medicina e delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali e a tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione.

E il Covid? Certo che non è scomparso. Ma ormai quasi più nessuno effettua il tampone in presenza di sintomi similinfluenzali, dunque è quasi impossibile registrarne la reale portata.

Contro il Covid da ottobre a ieri hanno effettuato il richiamo del vaccino 167.467 toscani.