MANUELA PLASTINA
Cronaca

Bimba di un anno ingoia una pila: ricoverata in terapia intensiva. Salvata da Meyer e Monasterio

L’appello dei medici ai genitori: “State attenti, sono oggetti molto pericolosi”. E’ il terzo caso in Toscana

Bambina ingerisce pila, salvata da Meyer e Monasterio. L'appello dei medici ai genitori: "State attenti, sono oggetti pericolosi". In foto il dottor Roberto Lo Piccolo e la dottoressa Elena Lenares

Bambina ingerisce pila, salvata da Meyer e Monasterio. L'appello dei medici ai genitori: "State attenti, sono oggetti pericolosi". In foto il dottor Roberto Lo Piccolo e la dottoressa Elena Lenares

Firenze, 15 gennaio 2025 – Una bambina di un anno è stata salvata grazie alla collaborazione tra i medici dell’Aou Meyer Irccs e dell’Ospedale del cuore di Massa: aveva ingerito una pila a bottone.

È il terzo episodio che si verifica in Toscana nell’arco di soli due mesi. A novembre un’altra bambina di 17 mesi ha perso la vita per lo stesso motivo. In questo caso, il lavoro tempestivo dei professionisti dei due ospedali toscani ha dato esito positivo: la bambina ha lasciato da pochi giorni la rianimazione dell’Ospedale del cuore di Massa dopo un ricovero in terapia intensiva.

Il primo intervento era stato del pronto soccorso dell’ospedale pediatrico Meyer dove la bambina è stata portata dai genitori giovedì scorso: si erano accorti che aveva problemi nella deglutizione e ai medici hanno segnalato che la figlia, prima di addormentarsi, aveva giocato con una pila. Consapevoli del pericolo, i medici del Meyer hanno immediatamente effettuato una radiografia che ha evidenziato la presenza del corpo estraneo di due centimetri di diametro nello sfintere esofageo superiore.

“La presenza di una pila nella cavità dell’esofago – spiega Roberto Lo Piccolo, il chirurgo dell’AOU Meyer che ha eseguito l’intervento salvavita - provoca tre tipologie di danni: elettrico, meccanico e chimico. In una cavità così ristretta quale è quella dell’esofago, l’anodo e il catodo presenti nella pila si attivano e in tempi rapidissimi sono capaci di lesionare gravemente le mucose delle pareti, provocando ulcerazioni anche molto estese. A questo si aggiunge la possibile perdita di acido con conseguenze ancora più gravi”. Dato che la lesione può raggiungere e danneggiare in tempi molto brevi i vasi aortici, mettendo in pericolo la vita dei pazienti, è necessaria la presenza di cardiochirurghi pronti a intervenire. Di qui la decisione di trasportare la piccola all’Ospedale del cuore di Massa dove uno staff multidisciplinare composto da anestesisti e intensivisti pediatrici, cardiochirurghi, cardiologi oltre a infermieri di sala, di anestesia e tecnici di circolazione extracorporea e di radiologia, ha eseguito l’intervento. La pila si era incuneata nei tessuti dell’esofago e aveva già creato una lesione. Il danno aortico è stato scongiurato. Dopo il ricovero in terapia intensiva, le condizioni della piccola paziente sono progressivamente migliorate fino al trasferimento in degenza. Il dottor Lo Piccolo lancia un appello ai genitori: “State attenti alle pile. Sono oggetti pericolosissimi”.