ILARIA ULIVELLI
Cronaca

In Toscana 77mila interventi chirurgici da smaltire, piano straordinario in ‘service’ con i privati

Accordo tra Asl Toscana centro e Careggi sulle protesi ortopediche: potenziamento dell’attività a Fucecchio. Oltre 10mila persone aspettano di entrare in sala operatoria dal 2022. Numeri da record pre Covid

Un intervento chirurgico in una foto di repertorio Ansa

Un intervento chirurgico in una foto di repertorio Ansa

Firenze, 9 aprile 2025 – Un piano straordinario aggressivo per ridurre le attese per gli interventi chirurgici. In Toscana ce ne sono da smaltire 10mila arretrati, richieste accumulate tra gennaio 2022 e giugno 2023 (dei 12mila del 2021 ne sono rimasti mille dopo l’azione straordinaria del 2024). Di più, quelli che si sono messi in lista nel 2024 e che al 31 dicembre scorso non erano ancora entrati in sala operatoria: in tutto 66mila. Poi le richieste attuali, quelle giunte da gennaio in poi. Le liste d’attesa sono come i nuovi temporali, si autorigenerano.

Ma i livelli di attività, tra ordinario e straordinario, hanno superato quelli preCovid. Nel 2024 la Toscana ha effettuato complessivamente 247mila interventi, andando a ritroso 243mila nel 2023, 228mila nel 2022 e 216mila nel 2021.

Sarà una bella maratona, ancora più sfidante. Le aziende sanitarie e le aziende ospedaliero universitarie della Toscana dovranno presentare i piani di smaltimento entro il 15 aprile alla Regione ed ottenere il via libera.

Per finanziare l’operazione liste d’attesa (comprese visite ed esami, non solo chirurgia) ci sono 29 milioni a disposizione, la quota del Fondo sanitario nazionale che per 11 milioni, come previsto dalla legge Finanziaria, possono essere destinati al privato convenzionato (con un incremento del tetto del 3,5% rispetto ai 314 milioni di convenzione annuale con la sanità privata) e per 26 milioni possono essere utilizzati per pagare l’attività aggiuntiva (cioè i superstraordinari) del personale: per le liste d’attesa ne vengono impiegati 18, gli altri 8 servono per il pronto soccorso e per l’incentivazione ad andare nelle zone distanti dai grandi centri urbani.

Ogni azienda fa storia a sé. Anche se la stragrande maggioranza preferisce smaltire gran parte degli interventi arretrati in ’casa’, c’è chi per particolari condizioni, carenze di infermieri e anestesisti, fa pendere di più l’ago della bilancia verso l’appalto della chirurgia nel circuito delle cliniche del privato convenzionato. Una terza possibilità è quella del ’service’: sono stati stabiliti accordi con le case di cura private accreditate per potenziare l’erogazione di interventi chirurgici ordinari, effettuati dai chirurghi aziendali negli istituti privati convenzionati. Le manifestazioni d’interesse sono già partite, alcune aziende hanno anche già concluso il percorso.

L’azienda ospedaliero universitaria Pisana deve ancora completare il piano ma probabilmente effettuerà nelle cliniche del privato convenzionato cento interventi di protesi all’anca. E’ proprio l’ortopedia il tallone d’achille. Le lunghe attese per l’alta specialità chirurgica ortopedica spinge un grande numero di toscani (nel 2023 erano stati 12.500) a migrare nelle altre regioni, in particolare in Emilia Romagna, facendo lievitare i costi di mobilità passiva per la Regione.

Alle Scotte di Siena sono 12.300 le persone che aspettano di essere operate (numero aggiornato al 15 gennaio scorso), 2.383 sono coloro che aspettano da prima del 30 giugno 2023: oltre 600 andranno nelle cliniche del privato convenzionato.

Nella azienda più grande, la Toscana centro, la situazione è articolata. Del budget stanziato per l’attività aggiuntiva nel 2025 si stima che a fine anno 4 milioni saranno stati spesi per lo smaltimento delle liste d’attesa. L’Asl Toscana centro potrà contare anche su 5 milioni di euro in più da destinare al privato convenzionato. Nel 2024 l’Asl Toscana centro con 30.148 interventi ha superato la produttività del 2019 (pre Covid): 29.200. Anche se l’incremento - con la riduzione di personale - è stato possibile solo grazie agli interventi realizzati in ‘service’ con le cliniche private convenzionate (4.467 nel 2024 contro i 2.663 del 2019).

C’è bisogno di un aumento di 2.885 interventi nel corso di quest’anno, per smaltire i 2.493 pazienti in attesa da prima del 30 giugno 2023 (grazie all’azione di potenziamento il 34% è già stato effettuato tra gennaio e marzo) e i 392 urgenti.

Per il rafforzamento dell’offerta chirurgica protesica l’Asl ha presentato un piano specifico realizzato congiuntamente con Careggi. Ecco i passi: utilizzo delle due sale operatorie dell’ospedale San Pietro Igneo di Fucecchio anche nel pomeriggio, riapertura della seconda ala di degenza di Fucecchio attualmente non utilizzata, mantenimento della piena operatività chirurgica a Careggi anche nel periodo estivo, impiego degli ortopedici di Careggi e Asl per chirurgia nelle case di cura private convenzionate.