
matucci
Firenze, 2 agosto 2021 - Un caledoscopio di voci, sensazioni, paure, studi on line ’fai-da-te’, testimonianze (spesso di terza mano). Di supposizioni. Quando non di suggestioni, addirittura. L’accelerata del Green pass – esploso come un petardo fuori stagione nella vita sociale dei fiorentini ancora impegnati a togliersi di dosso le scorie di un inverno adatto a nervi saldi – ha dato uno scossone al microcosmo dei non vaccinati e il la a una ridda di dubbi assortiti. "Non ero certo di vaccinarmi ma ora ...". "Non possono impormelo però ...". "Io non mi fido con quello che ho ...". «Molte persone ancora hanno timori e in maniera più o meno consapevole rinunciano al vaccino sostenendo di avere condizione cliniche o pregresse malattie che giustificano tale comportamento" sintetizza con acume Andrea Matucci, immunologo, dirigente del Sod Immunoallergologia dell’ospedale di Careggi. Professore, molti non si vaccinano per partito preso. Altri invece hanno timori legati alle loro situazioni cliniche. Chi sono queste persone? Le loro paure hanno qualche fondamento? "Tra le motivazioni più frequenti che le persone tirano fuori sono reazioni allergiche pregresse più o meno gravi. Dobbiamo assolutamente sfatare questa credenza in quanto anche coloro che hanno avuto reazioni di tipo anafilattico possono essere vaccinati". Niente paura dunque? "Non ci sono rischi sostanzialmente diversi da quello che si dice esistano per la popolazione generale. Giusto qualche accorgimento". Ovvero? "Ci prendiamo qualche precauzione mantenendo in osservazione le persone con questa storia un periodo più lungo dei classici 15 minuti". Perché spesso è così difficile far passare un messaggio tutto sommato semplice? "Il problema allergologico che è stato sollevato all’inizio della campagna vaccinale e che merita una precisazione è quello relativo alla sostanza presente nei vaccini a mRNA nota come PEG, presente in moltissimi prodotti largamente utilizzati da tutti noi quali quelli della cosmesi ma anche eccipiente di alcuni farmaci. La paura delle reazioni allergiche purtroppo è così forte che molte persone lamentano sintomi che in realtà sono di natura per così dire “emotiva” che creano timori anche negli operatori nell’affrontare la seconda dose. Soluzioni? "Una attenta anamnesi allergologica, in coloro che hanno avuto pregresse reazioni a farmaci, permette nella stragrande maggiorana dei casi di capire se effettivamente siamo di fronte ad un soggetto a rischio oppure no e nel primo caso possiamo procedere con le prove allergologiche per questa sostanza così da garantire una vaccinazione sicura. Prove che devono essere effettuate ovviamente da un allergologo". E per quanto riguarda le forme di allergia respiratoria quali in particolare l’asma bronchiale? "Non rappresenta certamente una controindicazione alla vaccinazione. Ovviamente dobbiamo avere una situazione di controllo della malattia che oggi, grazie alle terapie inalatorie disponibili, o per le forme più gravi con i cosiddetti farmaci biologici, si ottiene praticamente in quasi la totalità dei soggetti". Rivolgiamoci ora ai pazienti affetti da malattie autoimmuni "Se in una fase di controllo della propria malattia possono essere sottoposti a vaccinazione. Ovviamente, trattandosi di malattie talora importanti, spesso siamo contattati dai pazienti per ricevere un consiglio in merito ai rischi della vaccinazione".