EMANUELE BALDI
Cronaca

"Mia sorella finì nelle camere a gas. Non dimenticate mai la Shoah"

Daniel Vogelmann raccontò i tormenti del padre deportato ad Auschwitz, che vide morire la figlia "Lei aveva solo otto anni. Penso alla sofferenza del ragazzino offeso, l’antisemitismo sta tornando"

Il Papa varca i cancelli di Auschwitz

Firenze, 3 febbraio 2022 -  «Che devo dirle? Se ancora oggi un ragazzino deve essere offeso perché ebreo non posso che provare un dispiacere. Grande". Tutti chiamano Daniel Vogelmann, il ’figlio della Shoah’. Colto e forbito è noto per aver raccontato la storia del suo babbo che ha vissuto sulla sua carne l’atroce follia di Auschwitz, salvandosi dalla morte ma perdendo nel fango del delirio nazista una bimba di 8 anni e la moglie. Vogelmann, possibile che nel 2022 dove tutto quello che è stato detto e scritto un ragazzo possa ancora dire cose così brutte a un coetaneo? "Purtroppo a quanto pare sì. Sono contento però che il ragazzino ebreo abbia reagito bene, con intelligenza dicendo all’altro bambinetto che se avesse conosciuto l’orrore delle camere a gas non parlerebbe così". Beh, bambinetto. A 13 anni forse almeno la capacità di distinguere il bene dal male la si dovrebbe aver acquisita? "Ah guardi, ci sono trentenni o quarantenni che ancora non ci riescono...". Vero. "Già. E per questo temo che episodi brutti come questo ci saranno ancora. Penso anche al caso di Venturina (due ragazzine di 15 anni hanno aggredito con calci e sputi un ragazzino ebreo di 12 dicendogli che avrebbe dovuto bruciare nei forni ndr ), ho letto che i genitori delle adolescenti vogliono fare una contro querela. Mah... cosa vorrà dire?" Ieri Ugo Caffaz, consulente della Regione per le politiche della memoria, ha infatti parlato anche della necessità di educare non solo i giovani, ma anche i grandi. "È probabile sì che un tredicenne che dice una frase del genere l’abbia sentita dire prima da qualche adulto". Ancora Caffaz invitava a riflettere sull’antisemitismo dilagante sui socal dove c’è chi scrive che esista un complotto mondiale lagato alla pandemia voluto dagli ebrei... "C’è un antisemitismo di piccolo cataggio che è in crescita, è innegabile, e si esprime nei modi più vari. I social sono pericolosissimi, a tutti i livelli. Pensi ai no vax, alle cose brutte che gni giorno si scrivono. Penso a questo ragazzino, a quello che ha sofferto anche prime delle offese razziste, quando veniva bullizzato per il suo aspetto fisico". In una sua bellissima intervista lei parla dell’importanza della conoscenza più che della memoria. "Sì. Bisogna conoscere quello che è successo. E anche quello che può succedere e cosa può fare l’uomo. Perché i nazisti erano uomini no?" Lei sa quello che ha passato la sua famiglia. "C’è questa mia sorellina di 8 anni che ovviamente non ho mai conosciuto che fu deportata in una specie di carro bestiame nel 1943 insieme alla mamma e a mio padre". Non ebbero scampo. "Furono subito gassate e bruciate. Le donne non servivano. Mio padre tipografo gli faceva comodo e si salvò. Pensi che è l’unico italiano nella celebre lista di Shindler". Quando lei va nelle scuole i ragazzi la ascoltano? "Mi basta che anche uno solo raccolga il messaggio".