Coldiretti Toscana: “Riaprire subito gli invasi. Adesso, il 90% dell’acqua piovana viene dispersa. E’ assurdo”

Per l’associazione, “recuperando i piccoli invasi ora chiusi si recupererebbe fino alla metà dell’acqua piovana adesso persa”. L’appello alla Regione Toscana

La Pesa non esiste più. Siccità e prelievi: è una strage di pesci. Salvataggi a ripetizione

Salvataggio di pesci sul torrente Pesa a Montelupo Fiorentino (Gasperini/Germogli)

Firenze, 6 agosto 2024 – Un dato davvero sconcertante, oltretutto nel bel mezzo di un’estate particolarmente bollente: il 90% dell'acqua piovana viene attualmente dispersa. A lanciare l’accusa è Coldiretti Toscana, secondo cui solo rimettendo in funzione i piccoli invasi aziendali si riuscirebbe a recuperare fino al 50% di pioggia, che sarebbe fondamentale sia per irrigare i campi che per contrastare gli eventuali incendi. 

Coldiretti invita dunque la Regione Toscana “a sbrogliare il groviglio di normative e vincoli che oggi impediscono il recupero di questi invasi, oggi inutilizzati oppure chiusi a causa di normative complicate”.

"Pensare che nella nostra regione, quest'anno, abbiamo avuto un inverno più piovoso del solito. Peccato però che il 90% di quell’acqua sia finita in mare – accusa Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana -. E’ quantomai necessario cambiare passo sul versante della gestione della risorsa idrica, altrimenti a soffrirne sarà tutta la filiera del cibo made in Tuscany, sempre più a rischio a causa degli effetti dei cambiamenti climatici”. Perdere raccolti per mancanza di acqua vuol dire infatti perdere quote di mercato, poi difficili da recuperare. 

Cesani ricorda che “la Toscana avrebbe già a disposizione migliaia di piccoli laghetti aziendali, di cui la Regione dovrebbe favorire il recupero. Si tratta di infrastrutture già presenti che potrebbero fornire importanti risposte immediate sia per l’irrigazione che per domare gli incendi, evitando così l’acqua di mare, dannosa per le piante”.