Firenze, 20 dicembre 2023 – L’emendamento a firma Eugenio Giani è stato protocollato intorno alle 19 di ieri e inviato ai consiglieri regionali toscani. Stamani, nuova riunione del consiglio regionale, seconda puntata della maratona che potrebbe andare avanti fino a venerdì. E’ l’emendamento numero 1 riguardante la legge di stabilità per l’anno 2024. Nero su bianco c’è la caccia da parte della Regione Toscana a 200 milioni che mancano al bilancio delle spese sanitarie e che porterà ad un incremento dell’addizionale Irpef, al momento una tantum, per 600mila toscani. A causa del mancato introito del payback e l’indisponibilità del governo a ripetere la manovra di aiuto varata dal ministro Speranza.
Dovrà aprire il portafoglio chi ha redditi superiori ai 28mila euro l’anno: addizionale incrementata di 2,09 nella forbice 28-50mila e di 2,10 sopra i 50 mila andando a definire un panorama così: 1,42 fino a 15mila euro; 1,43 tra 15mila e 28mila (quote inalterate); 3,32 tra 28mila e 50mila; 3,33 oltre 50 mila. Si definisce una tantum, ma la variazione, secondo quanto contenuto nell’emendamento, "si ritiene prudenzialmente da confermare anche per le annualità 2025 e 2026". Come mai? Si teme che il payback non torni mai indietro o che il governo non tenda mai una mano.
La tassa, che si somma all’addizionale che già si paga, va da circa cento euro l’anno per redditi sui 28mila euro a oltre mille euro per i benestanti da oltre 100mila euro l’anno. Giani spiega: "L’Irpef in Toscana è particolarmente bassa. La linea è quella della progressività, salvaguardiamo lo scaglione da zero a 28mila euro, circa un milione e mezzo di contribuenti; chi ha un reddito di 35mila euro avrà 10 euro al mese di prelievo Irpef, non di più; chi è a 50mila euro avrà 330 euro come prelievo sul reddito annuo. Da 50mila in su si arriverà con un livello simbolo di 1.200 euro di prelievo annuo per chi ha un reddito di 100mila euro".
Il governatore ha preferito "questo provvedimento ai tagli forti sulla sanità, all’abbassamento dei livelli di servizio, all’eliminazione di ospedali o distretti, per garantire il livello dei servizi". Giani ha poi riconosciuto "il tentativo del consigliere Petrucci col ministro Schillaci di far cogliere importanza di pagare il ‘payback’. Il ministro, nonostante la sua onestà intellettuale, non è riuscito nello scopo, probabilmente non per sua volontà, ma per quella di chi governa fortemente i conti dello Stato".
I 200 milioni i, annuncia Giani, serviranno anche, in piccola parte, per aiutare le popolazioni colpite dall’alluvione: "Ho voluto che 10milioni dei 200 milioni del prelievo Iperf andassero ad aggiungersi ai 15 milioni in parte corrente messi a bilancio per le famiglie alluvionate". E ora che succede nella maggioranza dopo il no fermo all’aumento delle tasse ribadito ieri da Italia Viva? Il partito di Renzi al momento è deciso a votare contro l’incremento Irpef. Stefano Scaramelli, capogruppo Iv, è perentorio: "Non ci asteniamo, non usciamo dall’aula, votiamo contro. Punto e basta. Se vogliono aprire la crisi di maggioranza sanno come fare...". Iv puntava a far approvare il bilancio così com’è. Ma il Pd sottolinea che c’è il rischio Piano di ri entro chiesto dal Mef a primavera e allora l’aumento Irpef sarebbe per tutti.
Le trattative però sono già iniziate. Ieri Scaramelli e il consigliere Iv Maurizio Sguanci sono stati oltre un’ora a colloquio con Stefano Bruzzesi, membro della segreteria Pd e responsabile enti locali.
La volontà è quella di non rompere definitivamente iniziando a non esasperare i toni in queste ore. Contatti e telefonate. Dietro il gruppo consiliare di Italia Viva c’è la regia del leader Matteo Renzi mentre il presidente Giani deve tener conto della spinta che arriva dal vertice dem toscano, espressione della segretaria Elly Schlein. Uno scenario "non pacifico" secondo quanto accaduto per le candidature fiorentine che hanno visto la frattura tra Iv e Pd.