
cantiere
Arezzo, 21 febbriao 2024 – Una popolazione di oltre 300mila persone, di cui circa la metà occupate, a vigilare su questi sono appena 15 ispettori del lavoro.
Funzionari alle prese anche con tantissime mansioni burocratiche e non solo con la vigilanza sul campo. Una mole di lavoro incredibile considerando l’indotto del territorio, quella dei dipendenti dell'Ispettorato del lavoro di Arezzo. Paola Landini, Rsu Cgil di Arezzo quanti sono gli ispettori in
città?
«Il personale effettivo in forza ad Arezzo è pari a 23 unità, solo 15 sono ispettori del Lavoro a presidio dell’intera provincia aretina, alcuni di questi devono ancora essere formati perché appena arrivati, solo tre di questi sono ispettori tecnici. I numeri sono bassissimi se pensiamo che l’organico del territorio dovrebbe essere di 50 persone. Siamo sotto di oltre la metà. A fronte di
pensionamenti non c’è stato lo stesso numeri di reintegri. I
funzionari che vanno sul territorio sono 15, 12 ordinari e 3
tecnici, ma 6 di questi hanno anche mansioni amministrative,
la mole di lavoro per chi si deve spostare è enorme
considerando l'indotto aretino».
Una situazione comune a tutta la Regione?
«In Toscana su una media di 300 ispettori sono 350mila le aziende da controllare, è normale che qualcuno pensi che non capiterà mai che la sua ditta sia ispezionata».
Quali i settori più a rischio? «Ogni ispettore ha un carico di vigilanza suddiviso per vari settori, edilizia, commercio, agricoltura, aziende varie. E’ un lavoro complesso e diversificato che comporta anche la formazione dei nuovi arrivati. L'ispettore del lavoro è sul territorio tutti i giorni, ma quando entra in un'azienda e trova evidenti violazioni poi deve evadere anche tutta la parte burocratica in ufficio. Si fanno ispezioni di notte,
nei weekend, c'è diversificazione per controllare al massimo
ogni aspetto. Ma con 15 persone anche a rotazione è
impossibile arrivare ovunque. I settori più a rischio
edilizia e agricoltura ma non solo, qui ci sono anche tante
aziende galvaniche che lavorano con acidi per esempio».
Il Governo dopo l’ultimo grave incidente sul lavoro parla di
aumentare i controlli, è possibile? «Non con questi numeri. Gli uffici devono essere messi in grado di poter svolgere quel tipo di lavoro. Con questi numeri i funzionari sono usati anche per rappresentanza in giudizio, conciliazioni, decreti ingiuntivi, tutti aspetti amministrativi che distraggono un ispettore dai controlli di vigilanza. Tutte azioni che vengono fatte con auto propria e i rimborsi sono ridicoli. Lo stipendio di un ispettore del lavoro inoltre è sui 1600 euro per una mansione delicatissima, con
responsabilità civile e penale non indifferente, basti
pensare che se in un cantiere succede qualcosa e l’ispettore
che è passato di li non si è accorto del problema la
responsabilità è anche sua. Ecco perché ogni ispettore ha
un'assicurazione a propria tutela che si paga da solo».