Lucca, 28 febbraio 2024 – ”All’aeroporto a Pisa sembrava fosse arrivata una star del cinema, siamo una famiglia normale, ci dobbiamo abituare a tutto questo clamore mediatico, ringrazio La Nazione che ha scritto di Jasmine durante tutta la carriera. Dobbiamo ancora metabolizzare questo successo". Così esordisce Ugo Paolini, commerciante, il padre della campionessa di Bagni di Lucca, tesserata al Tc Italia di Forte dei Marmi e reduce dal successo nel Master 1000 WTA di Dubai. E’ stato lui, insieme allo zio Adriano, ad avviarla al tennis, al circolo Mirafiume.
«Nel 2007 la prima esibizione con la racchetta, che emozione – racconta papà Paolini – in questi giorni mi è passato di fronte il film della vita, i sacrifici, la sveglia all’alba per recarsi a Tirrenia per allenarsi. Ha fatto tutto lei, noi l’abbiamo soltanto spronata e aiutata come fanno tutti i genitori. Ma se non ci metti dentro qualcosa di tuo, la grinta, la voglia di arrivare, diventa difficile, perché è uno sport durissimo. Lei lo ha fatto. Sempre con il sorriso. Come la risata sul match point. E’ sempre così".
Grande soddisfazione la maglia azzurra.
"Ricordo quando siamo andati, io, mia moglie Jacqueline e mio figlio William a vederla in Federation Cup. La convocazione in azzurro una soddisfazione immensa. Ha giocato pure con i crampi. Poi le prime vittorie nei tornei ITF, il primo WTA, il titolo italiano, una crescita graduale. Poi c’è nonna Yvonne che è tifosissima.
Che finale sabato...
"E’ stata uno show, abbiamo guardato la partita da casa, per scaramanzia ognuno in una stanza diversa".
Ma non cambierà nulla nella vita della famiglia Paolini, anche dopo l’assegno di 450 mila dollari che spettava alla vincitrice del torneo di Dubai?
"Assolutamente no, mia figlia è una persona umile, secondo i nostri valori, dopo una simile impresa il massimo che si è concessa è stato andare a cena con amici come fa sempre nelle poche volte che ritorna tra un viaggio e l’altro. Tra qualche giorno, ad esempio, salirà su una aereo con destinazione California e Florida, all’orizzonte i tornei di Indian Wells e Miami. Ora che è numero 14 al Mondo sarà anche una delle prime teste di serie. E’ concentrata sul tennis, non ha mai pensato al denaro. Siamo osservanti della cultura del lavoro, senza impegno e determinazione non viene niente".
E c’è sintonia con Sinner. Vero?
"Sì, perché prima Jannik era allenato da Riccardo Piatti, il coach che ha insegnato i trucchi del mestiere a Renzo Furlan, ex grande giocatore e attuale coach di Jasmine, anche Sinner è l’incarnazione del lavoro e della dedizione verso questa professione".