
Jesse Owens (foto Agi)
Firenze, 9 agosto 2023 - Nel 1936 ci fu un atleta di nome James Cleveland 'Jesse' Owens che fece arrabbiare Hitler nelle sua amata Berlino ornata a festa per le Olimpiadi. Ma va detto che a quell’uomo di colore, che si era portato a casa ben quattro medaglie d'oro, non andava meglio anche nella sua stessa patria, l’America, all’epoca ancora piena di pregiudizi. In occasione delle Olimpiadi berlinesi del 1936, Hitler si era impegnato a rendere, agli occhi del mondo, la sua Germania soprattutto un Paese forte, capace di primeggiare su tutti gli altri. Per lui si trattava di un’occasione per promuovere l’immagine del regime nazista, ma anche per dimostrare la teoria della superiorità della razza ariana. Tuttavia, a trionfare quell’anno non fu la bandiera tedesca bensì un atleta di colore. Il 3 agosto del 1936 Jesse Owens vinse la medaglia d’oro nei 100 metri durante il secondo giorno delle Olimpiadi di Berlino. Ma non finì lì. Il 23enne, figlio di un povero agricoltore nero del sud degli Stati Uniti, arrivò a vincere altre tre medaglie d’oro nel corso di quei giochi, mettendo in forte imbarazzo i nazisti e le loro convinzioni. Il 9 agosto Jesse Owens si aggiudicò la sua quarta medaglia d'oro, stabilendo addirittura il record mondiale nella staffetta. In quei Giochi Olimpici concepiti a Berlino come una vetrina per mostrare la superiorità ariana, Owens smentì sotto gli occhi di tutti il dogma razzista, arrivando a primeggiare su tutti gli altri atleti, arrivando a vincere le corse sui 100 e i 200 metri, nel salto in lungo e nella staffetta. Il fuhrer, da parte sua, pensò bene di abbandonare lo stadio per sottrarsi al rito della premiazione, e si rifiutò di stringere la mano ad Owens, ma in generale non la strinse a nessun atleta che non fosse tedesco. Nasce oggi Enzo Biagi nato il 9 agosto del 1920 a Lizzano in Belvedere. Cronista che attraverso le grandi interviste, i programmi tv, i documentari, ha rivoluzionato il linguaggio televisivo. È stato autore di oltre ottanta libri. Inventore del primo rotocalco televisivo, ma anche il primo direttore di tg ad affidare la conduzione a un giornalista, ha raccontato la storia del '900. Ha detto: “Sono credente a giorni alternati, ma penso che in ognuno di noi c'è una scintilla di eternità: un figlio, un albero piantato, una casa costruita per quelli che verranno, una parola che ha consolato una disperazione. Forse bastano. Dio, mi ha detto un bambino, viene col vento”.