MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Auguri Jury Chechi, il Signore degli anelli toscano compie 55 anni

Ecco perché gli atleti italiani sono (quasi) tutti nelle forze dell’ordine

Jury Chechi

Jury Chechi

Firenze, 11 ottobre 2024 – Oggi compie 55 anni Jury Chechi, il ginnasta fuoriclasse toscano soprannominato non a caso il ‘Signore degli anelli’. Nato a Prato l'11 ottobre del 1969, ha dominato la specialità degli anelli vincendo l'oro olimpico di Atlanta 1996, il bronzo di Atene 2004 e raggiungendo la vittoria in 5 campionati del mondo. Ma perché gli atleti italiani sono (quasi) tutti nelle forze dell’ordine? Nati in alcuni casi agli albori del secolo scorso come evoluzione della forma addestrativa dei soldati, oggi le atlete e gli atleti dei gruppi sportivi militari sono un’immensa fucina di storici trionfi e meravigliose imprese per lo sport italiano sempre più ai vertici a livello mondiale. In Italia i gruppi sportivi militari sono otto. Se fino ai primi anni 2000 i gruppi sportivi militari erano un fondamentale sostegno economico per gli atleti nella pratica dell’attività sportiva, ora i centri sportivi militari sono diventati anche centri tecnici di eccellenza dove si allenano squadre Nazionali e di club. Le società militari negli anni hanno inglobato anche atlete e atleti del settore paralimpico, alcuni rimasti vittime di atti di terrorismo. È il caso del caporal maggiore capo Monica Contrafatto, amputata della gamba destra in Afghanistan e poi plurimedagliata a Mondiali e Paralimpiadi. I gruppi sportivi militari si sono affermati a dare un forte aiuto al Coni e alle federazioni nell’organizzazione degli eventi sportivi, sia assoluti che giovanili. Tra le società militari sono particolarmente sentiti i Campionati italiani dove l’atleta gareggia e rappresenta il gruppo o il corpo. Nell’atletica leggera quando i Campionati societari erano aperti anche ai ‘militari’ c’era sempre una grande rivalità tra Fiamme Gialle (18 scudetti maschili), Fiamme Azzurre, Fiamme Oro (12) e Carabinieri.

I carabinieri. Dai gruppi sportivi sono passati il 90% degli atleti più famosi della storia italiana. Indimenticato lo sciatore Alberto Tomba che per meriti sportivi dopo gli ori olimpici è arrivato fino al grado di maresciallo dell’Arma dei Carabinieri (successivamente si è congedato). Sempre dell’Arma era anche Raimondo D'Inzeo, pluricampione olimpico (Roma 1960) e mondiale d'equitazione. Luogotenente dei carabinieri è Armin Zoeggeler, il ‘mito’ dello slittino su pista artificiale capace di vincere ben sei medaglie olimpiche. Tutti i grandi campioni dello slittino azzurro, sin dai tempi di Walter Plaikner negli anni ’70, facevano parte dei Carabinieri.

I finanzieri. Presenti in tanti sport sia estivi che invernali anche i finanzieri. Tra i tanti nomi che hanno portato in alto le Fiamme Gialle, la sciatrice Isolde Kostner, una delle prime donne a entrare nel corpo, Domenico Fioravanti, primo oro olimpico del nuoto italiano (Sydney 2000), Giuseppe Gibilisco, oro mondiale del salto con l’asta, Tania Cagnotto, prima medaglia olimpica e mondiale al femminile nei tuffi, oppure Arianna Fontana, la fuoriclasse dello short track (Cagnotto e Fontana, ora sono congedate).

I poliziotti. Nelle Fiamme Oro, dove hanno militato anche Livio Berruti, oro olimpico dei 200 metri ai Giochi di Roma ’60, il nuotatore Carlo Pedersoli (meglio conosciuto come Bud Spencer) ed il motociclista Loris Capirossi, spiccano il campione olimpico dei 100 metri Marcell Jacobs e la plurititolata del fioretto , nonché già ministro dello Sport, Valentina Vezzali. Ma non solo. Nel gruppo sportivo della Polizia di Stato anche le colleghe schermitrici della Vezzali, Bebe Vio ed Elisa Di Francisca, il pattinatore Enrico Fabris, il ‘Re’ delle Olimpiadi di Torino 2006 nella pista lunga, gli ori olimpici di Tokyo 2020 nell’atletica Gianmarco Tamberi (alto; in passato era stato arruolato nelle Fiamme Gialle) e Massimo Stano, nello sci nordico Federico Pellegrino e la ginnastica Sofia Raffaeli.

L'esercito e le altre armi. Costituito qualche mese prima dell’edizione di Roma delle Olimpiadi (1960), il Centro Sportivo Esercito ingloba una serie di sport anche non olimpici ma che fanno parte dell’addestramento del corpo, quali il paracadutismo e winter triathlon. Tra i grandi campioni, Marco Albarello, plurimedagliato olimpico e mondiale nello sci nordico, la sciatrice Marta Bassino, Diana Bacosi plruimedagliata olimpica del tiro a volo, Michela Moioli, oro olimpico nello snowboard, e Fabio Basile, oro a cinque cerchi nel judo. Nelle Fiamme Azzurre, tanti atleti nel ciclismo, atletica leggera, sport del ghiaccio (su tutti Carolina Kostner) e lo sciabolatore Aldo Montano. L’atleta più rappresentativo delle Fiamme Rosse è stato senza dubbio il plurimedagliato olimpico nella ginnastica, Jury Chechi.