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Barca si rovescia in Kenya, morti e feriti. I turisti toscani: "Salvati dal tetto"

La tragedia di Watamu, parla il giovane grossetano Matteo Balbi: "Lo staff di un altro natante ci ha soccorsi e portati a riva"

Il Watamu Bay Ora Resort in un'immagine d'archivio

Watamu (Kenya), 21 gennaio 2023 - "Ci siamo salvati perché eravamo sul tetto della barca e grazie allo staff di un'altra imbarcazione che ci ha recuperato subito e ci ha portato a riva": a dichiararlo all'Ansa è Matteo Balbo, ventitreenne turista di Grosseto che si trovava a bordo dell'imbarcazione che si è ribaltata a Watamu, in Kenya.

Insieme a lui, tre concittadini che hanno ricevuto cure nel resort Garoda. "Siamo stati fortunati, altri che erano sotto sono rimasti incastrati e non sono stati recuperati subito", ha detto ancora il giovane.

Nel ribaltamento della barca sono morti una donna keniana e una bambina, mentre un altro bambino sarebbe in condizioni gravissime. Lo riferisce il sito Malindikenya.net, ricordando che a bordo dell'imbarcazione c'erano una trentina di turisti.

Un medico italiano, il milanese Franco Ghezzi, che si trovava sulla spiaggia dove sono stati prestati i primi soccorsi, ha raccontato di aver "visto in lontananza quattro o cinque barche e poco dopo c'è stato un gran trambusto. Una delle imbarcazioni si era rovesciata e le altre cercavano di far salire a bordo gli occupanti che erano finiti in mare". Nel giro di pochi minuti è arrivata sul posto anche il natante delle guardie del parco marino. "Per primo hanno sbarcato a riva un uomo keniano con una bimba che era già in condizioni disperate, in piena ipotermia - ha riferito ancora Ghezzi - poi una donna, sempre africana, in fin di vita. Infine è arrivato un uomo italiano che faceva fatica a deambulare. L'ho fatto vomitare e ha espulso molta acqua dai polmoni. Una volta ripresosi, lo abbiamo convinto a recarsi in ospedale per ricevere cure adeguate". L'italiano ora, secondo quanto si è appreso dalla struttura ospedaliera di Malindi, è fuori pericolo.