Castelfiorentino (Firenze), 2 ottobre 2023 – Indossare la fascia tricolore significa rappresentare tutta la comunità, nel bene e nel male. Alessio Falorni, sindaco di Castelfiorentino, è corso immediatamente in via Galvani la sera di giovedì, dove Klodiana Vefa, 36 anni, è stata uccisa a colpi di pistola dall’ex marito Alfred Vefa, 44 anni, poi trovato morto suicida all’alba di sabato nelle campagne di San Casciano Val di Pesa. Falorni è stato anche il primo ad abbracciare i figli della coppia, un maschio di 17 anni e una femmina di 14, testimoni della morte della loro madre.
Sindaco, come si sente?
"Molto scosso, come tutta la comunità. Questa tragedia ha colpito ben oltre Castelfiorentino. Ho ricevuto solidarietà e vicinanza da tanti Comuni da ogni parte d’Italia. Alla fiaccolata di venerdì sono venuti tanti sindaci del territorio e poi c’erano tanti cittadini. Ho ricevuto, e mi ha fatto molto piacere, anche la lettera dell’amico sindaco di Cefalù, Daniele Tumminello. Le nostre due comunità sono legate da un patto di amicizia, che spero presto possa trasformarsi in un gemellaggio".
Secondo lei, com’è possibile che nel 2023 e dall’inizio dell’anno siamo già arrivati a 75 vittime?
"Come per la tematica della sicurezza, anche per quella della violenza sulle donne abbiamo ancora strumenti spuntati. Da sindaco mi sono trovato a gestire situazioni di donne della mia comunità che hanno dichiarato e denunciato alle forze dell’ordine di aver subìto minacce dai propri uomini, mariti, compagni; sentire frasi choc: ’me le ha promesse, ho paura’. Le forze dell’ordine rintracciano la persona, sicuramente ci parlano, cercano di spaventarla, ma di per sé la minaccia o la violenza psicologica non sono elementi sufficienti per perseguire la persona. Spesso si deve arrivare alla violenza fisica, alle botte, per far scattare un provvedimento più incisivo. E alle volte può accadere che sia troppo tardi".
Bisognerebbe lavorare di più sulla prevenzione?
"A Castelfiorentino abbiamo il binario donna e sul territorio una rete di associazioni a partire dalla Lilith, che fanno tanto. Quella della prevenzione sulla violenza sulle donne è una voce di spesa su cui non abbiamo mai tagliato. Tuttavia, prevenire non è semplice. All’interno di una coppia possono esserci liti anche molto forti, possono volare parole pesanti. Non è facile capire qual è il confine tra una discussione molto animata e l’inizio di una annunciata violenza, se non addirittura tragedia. Forse alla prima avvisaglia si dovrebbe fare un’analisi psicologia del soggetto? Non so, provo a buttare lì delle proposte... La verità è che bisogna puntare moltissimo sull’educazione affettiva fin dai primi anni di età: l’idea che un uomo possa considerare la donna un suo possesso, un oggetto di cui disporre, va estirpata".
Come sindaco adesso cosa c’è da fare?
"Stare vicino a figli di Klodiana. Il pensiero di tutti adesso va a loro. L’augurio e l’impegno di tutti è che riescano a trovare un percorso di vita. Sono abbastanza grandi per capire cosa è successo: nel giro di poche ore hanno perso entrambi i genitori. Sono ancora protetti in una bolla: la vicinanza degli amici, dei familiari di tutta la comunità li sorregge, poi però arriverà il vuoto e la portata di tutta questa immensa tragedia. Noi stiamo già lavorando con gli assistenti sociali e la commissione Pari opportunità della Regione Toscana, anche per attivare un conto corrente per catalizzare gli aiuti che in molti vogliono dare a questi due ragazzi".
Sindaco, lei è padre di una bambina di quasi 9 anni. Le ha chiesto qualcosa di tutta questa vicenda?
"Bianca si è resa conto della straordinarietà del fatto e la prima cosa che mi ha chiesto è stata: e loro, i figli, adesso come faranno? Capite bene che il pensiero ora è tutto per loro. Non lasciamoli soli".