Firenze, 5 luglio 2018 - I bambini italiani e africani si tendono la mano. E’ nata a Firenze Global Friends, la nuova associazione che promuove corrispondenze epistolari tra bambini del nord e del sud del mondo, che vengono messi in relazione attraverso letterine individuali nelle quali si raccontano, descrivono le loro giornate e i loro sogni, disegnano le loro città o i loro villaggi, parlano delle loro famiglie e dei loro giochi. L’associazione si è presentata alla città con un evento al ristorante Quinoa, al quale hanno partecipato il presidente Jacopo Storni insieme ai soci fondatori Francesca Tozzi, Lorenzo Galli Torrini, Enrica Della Martira e Antonio Pirozzi. Global Friends ha già due anni di esperienze pilota alle spalle, durante i quali quattro classi delle primarie Niccolini e Torrigiani di Firenze hanno costruito ponti con altrettante classi del Mozambico, del Brasile, del Sahara Occidentale e del Senegal. In tutto, quasi duecento bambini si sono scritti, per un totale di un migliaio di letterine, impreziosite da coloratissimi disegni nei quali i piccini ritraggono se stessi da grandi oppure le bandiere dei vari Paesi. Che esplosione di gioia, poi, quando la missiva arriva. Un batticuore che ormai, tra Whatsapp e post, abbiamo dimenticato. Le lettere sono scritte dai bambini nella propria lingua poi vengono tradotte dall’associazione e consegnate ai destinatari con l’originale affiancato dalla traduzione. Nei Paesi del sud del mondo, dove logisticamente è più complicato organizzare la scrittura, Global Friends si avvale della collaborazione di associazioni che operano in loco. Nei primi due anni di attività, fondamentale è stato il supporto di Agata Smeralda (Brasile), Associazione Sole e Unicoop (Mozambico), Associazione Città visibili e Arci Firenze (Sahara Occidentale), Cospe (Senegal). Obiettivo di Global Friends, è adesso quello di ampliare la propria attività e coinvolgere altri alunni, altre classi e altre scuole in Italia e nel sud del mondo. Attraverso queste corrispondenze epistolari, dove i piccoli scrittori sono liberi di esprimersi senza filtri e senza imposizioni da parte di genitori e maestri, i bambini imparano a conoscere i loro coetanei che vivono in altri luoghi del mondo, a guardare il pianeta e vederlo intero. L’intento è quello di una “auto-educazione alla diversità dal basso”, un’educazione alla multiculturalità non filtrata dagli adulti, dove sono gli stessi bambini ad essere parte attiva dell’insegnamento e dell’educazione attraverso la reciproca scoperta, la conoscenza dell’altro e lo scambio di parole. Obiettivo altrettanto importante del progetto è sviluppare negli alunni le capacità linguistico espressive e le capacità di esprimersi attraverso il dialogo con bambini della stessa età dall’altra parte del mondo. Adesso l’associazione punta ad ampliare l’attività coinvolgendo altri alunni. “Nell’epoca dei muri, vogliamo seminare ponti culturali”, dice Storni.
CronacaL'amicizia travalica i confini. E' nata "Global Friends"