La chiesetta dimenticata sulle colline. Beata Vergine dei Poggi è un gioiello: "Costretti a chiuderla per i rischi"

Si è costituito un comitato alla ricerca di fondi ministeriali per il recupero degli immobili ecclesiastici. Le poche anime del borgo non vogliono perdere per sempre il tempio che fu anche luogo di miracoli.

La chiesetta dimenticata sulle colline. Beata Vergine dei Poggi è un gioiello: "Costretti a chiuderla per i rischi"

A Villastrada, immersa nel verde delle colline del Trasimeno, c’è la. chiesa campestre Beata Vergine dei Poggi. Un piccolo gioiello del ’500 che ha bisogno urgente di lavori, ma non ci sono i soldi per i restauri

A Villastrada, immersa nel verde delle colline del Trasimeno e al limitare di una manciata di case, ci si imbatte in una chiesa campestre: è la Madonna dei Poggi. Un piccolo gioiello del ’500 che però ha bisogno di cure e di un restauro come si deve, anche per renderla più sicura durante le celebrazioni. Quelle crepe sui muri, gli affreschi preziosi offesi dal tempo, non lasciano ben sperare, anche se la stabilità del complesso non sembrerebbe compromessa e nessun tecnico si è pronunciato in maniera definitiva. Al momento però non ci sono i soldi necessari per intervenire, e così il parroco don Amaresh, pur confortato dalla provvidenza, è stato costretto ad interrompere le messe mensili. Inoltre niente più battesimi, comunioni, matrimoni o funerali, che tra sorrisi e lacrime scandivano le stagioni della comunità lacustre.

"Troppo rischioso per i fedeli – dice il sacerdote – Meglio celebrare nella chiesa principale". Ma le 20 famiglie del piccolo borgo, soprattutto anziani, non ci stanno. Non vogliono rinunciare alla loro chiesetta, testimone dei momenti belli e brutti dei percorsi della vita.

Così si è costituito un Comitato, con la speranza che si metta in moto la macchina dei fondi ministeriali destinati agli immobili ecclesiastici. Il portavoce Igino Pippi, per tutti Giovanni, si sta facendo in quattro perché il messaggio arrivi ai piani alti.

"Peccato vedere la nostra chiesa ridotta così – racconta con la voce triste –. Noi facciamo del nostro meglio per la piccola manutenzione: ci occupiamo del verde, puliamo, si fa qualche lavoretto. Ma non basta. Pensi che qui si celebrava l’Ascensione con una festa bellissima, arrivava gente da tutto il Lago Trasimeno. Sul prato davanti, invece, venivano i politici a fare i comizi elettorali coi palchi e gli altoparlanti. Tutto finito".

Ma la Madonna dei Poggi è legata soprattutto alla devozione di popolo.

"All’interno del santuario – spiega Giovanni – si venera la tela della Vergine col Bambino. Una tradizione che si tramanda nei secoli di padre in figlio, e che ha contribuito a fare del tempio anche un luogo di miracoli. Vicino all’altare sono custoditi numerosi ex voto. Si narra di guarigioni, di grazie dispensate agli abitanti e ai pellegrini di passaggio".

Leggende, coincidenze, devozione? Non sta a noi dirlo, il fatto è che i parrocchiani del piccolo borgo sono legati a filo doppio al loro santuario.

Don Amaresh rincara la dose: "Chi può ci aiuti a trovare i soldi necessari per ristrutturare la chiesa. Questo ci permetterebbe di riaprirla con cadenza regolare, che per i parrocchiani significa riprendere il percorso spirituale, in un ambiente a loro molto caro e familiare". Chissà che non si compia un nuovo “miracolo“...

Silvia Angelici