MATTEO ALFIERI
Cronaca

La Concordia, dodici anni fa. Il ricordo di quell’eroe silenzioso: "Ha dato la vita per salvare altri"

Giuseppe Girolamo era musicista a bordo: lasciò il suo posto sulla scialuppa a una famiglia con bambini. La premier Meloni: "Onoriamo la sua memoria come esempio di altruismo e coraggio. Non dimentichiamo"

Il naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio (foto Ansa)

Il naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio (foto Ansa)

Isola del Giglio (Grosseto), 13 gennaio 2023 – Dodici anni. Dodici anni da quel maledetto “inchino“ che costò la vita a trentadue innocenti. Dodici anni di storie commoventi che fanno parte del tragico epilogo della Costa “Concordia“, la nave da crociera che partì da Civitavecchia per una settimana di festa il 13 gennaio del 2012 e che si ritrovò ribaltata qualche ora dopo a pochi metri dal porto dell’Isola del Giglio, con uno squarcio di 70 metri sulla chiglia.

Un disastro figlio della negligenza del suo comandante, Francesco Schettino, un “guappo“ che per compiacere i suoi ospiti voleva passare "dove nessuno aveva mai osato fare" con una nave da trecentomila tonnellate e oltre quattromila persone a bordo.

Ma la triste storia ha raccontato anche altro: come la vicenda eroica di Giuseppe Girolamo, musicista di bordo, che stava per prendere posto su una delle scialuppe di salvataggio quando Antonella Bologna, donna che si trovava sulla Costa “Concordia“ insieme con il marito e i due figli gemelli di tre anni, lo pregò di farli salire.

Lui lasciò loro il posto, pur non sapendo nuotare. E scoprendo di lì a poco che probabilmente da quella nave non sarebbe mai sopravvissuto.

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«C’è una famiglia con due bambini che continuano a vivere grazie al suo coraggio - ha ricordato il padre di Giuseppe Girolamo, Giovanni - Continuano a vivere grazie al coraggio di un angelo. Il loro angelo. Giuseppe capì subito che non sarebbe mai più tornato sulla terra ferma e allora cercò di salvare più persone possibile".

"Un eroe silenzioso di quell’immane tragedia", come l’ha definito Giorgia Meloni, il presidente del Consiglio. "Onoriamo la sua memoria, già insignita della medaglia d’oro al valore civile, come esempio di altruismo e coraggio. Non dimentichiamo".

"Di quella tragedia rimane dentro di noi una forte tristezza ma anche lo spirito di rinascita", ha detto Sergio Ortelli, il sindaco dell’Isola del Giglio, che dodici anni fu uno dei primi a soccorrere i naufraghi.

«Per colpa della leggerezza di qualcuno abbiamo perso delle vite umane. Non dovrà mai più accadere" ha aggiunto il sindaco. Perchè il Giglio, quello sì, non dimenticherà mai cosa accade in quella fredda notte di gennaio. Soprattutto mentre la Concordia stava per inabissarsi, e Schettino e qualche membro della plancia di comando cercavano il modo di abbandonare la nave e mettersi in salvo. L’unico loro pensiero era invece quello di salvare più persone possibile.