LISA CIARDI
Cronaca

La geotermia cambierà la Toscana. Mezzo miliardo per le infrastrutture

La Regione pronta ad anticipare i soldi degli investimenti con Fidi a interessi zero: dibattito in aula. Giani al lavoro per muoversi subito. Il centrodestra rivendica il ruolo primario del governo nella partita.

L’intesa prevede 3 miliardi di investimenti per la realizzazione, fra le altre cose, di tre nuove centrali, ma anche 400 milioni di opere compensative a beneficio dei territori

L’intesa prevede 3 miliardi di investimenti per la realizzazione, fra le altre cose, di tre nuove centrali, ma anche 400 milioni di opere compensative a beneficio dei territori

Dopo il varo del Piano pluriennale di investimenti per la geotermia in Toscana, e mentre restano da sciogliere le ultime formalità burocratiche, si lavora anche alle ricadute territoriali, fra strade, servizi e infrastrutture. "Stiamo studiando una modalità per consentire di anticipare gli interventi che Enel Green Power si impegna a fare a favore dei Comuni – ha detto il presidente della Regione, Eugenio Giani, che ieri ha fatto il punto sul tema in Consiglio regionale - magari con un’anticipazione di Fidi Toscana e quindi con interessi sostanzialmente a zero, con un cronoprogramma definito di realizzazione".

La comunicazione di ieri in Consiglio ha permesso di rifare il punto, a 360 gradi, sull’accordo con Enel Green Power per la proroga ventennale delle concessioni geotermiche. L’intesa prevede 3 miliardi di investimenti per la realizzazione, fra le altre cose, di tre nuove centrali, ma anche 400 milioni di opere compensative a beneficio dei territori. Nel frattempo, la giunta è impegnata nella stesura di due accordi per spingere sempre Enel a costruire rapporti che privilegino, per investimenti e lavori, il tessuto delle imprese locali, favorendo l’occupazione dei comuni geotermici.

Ampio il dibattito in aula, soprattutto da parte del centrodestra, che ha rivendicato il ruolo del governo nazionale. "Ho sempre riconosciuto al presidente Eugenio Giani correttezza e onestà intellettuale – ha dichiarato Diego Petrucci (Fdi) - ma oggi non posso farlo. Siamo a discutere di questa eccellenza toscana, e solo grazie al governo Meloni è stata risolta una partita vitale, garantendo una proroga ventennale. Le fonti geotermiche vanno coltivate, pena il rischio di estinzione: per questo avere un lasso di tempo davanti era essenziale per centrare l’obiettivo".

Elena Meini (Lega) ha stigmatizzato le poche informazioni condivise col Consiglio. "Le decisioni industriali – ha detto - possono avere anche un vincolo di riservatezza, ma non conosciamo le scelte di Enel Green Power, le modalità seguite per gli investimenti, non sappiamo niente sulla tutela occupazionale". Apertura sul tema, in pieno clima da campo largo, il Movimento 5 Stelle: Silvia Noferi ha evidenziato come i tempi siano "estremamente cambiati. Basti pensare – ha detto - alla crisi energetica e climatica, al rigassificatore e all’eventualità del nucleare, che modifica tutta la prospettiva" evidenziando anche "la necessità di attenzionare la sicurezza delle centrali".

Tornando ai lavori locali, fra quelli prioritari c’è il miglioramento del collegamento tra il raccordo autostradale Firenze-Siena e l’area geotermica. Una prima tranche è stata recentemente finanziata con la variazione di bilancio, che ha stanziato 2,75 milioni di euro per la progettazione di fattibilità tecnica ed economica. Si tratta del tratto tra il bivio Bulera, all’incrocio con la strada statale 439, e la variante di San Dalmazio, a Pomarance. Ma, come ha spiegato il governatore, "è solo il primo passo di un progetto ampio che cambierà il volto della viabilità dell’area". La Regione ha deciso infatti di destinare alla viabilità locale 60 milioni di euro, che si inseriscono nel complessivo accordo per la geotermia.