REDAZIONE CRONACA

La madre uccisa a coltellate: "I casi di disagio sono in aumento. Fondamentale intervenire presto"

Gulino: "Per cambiare le cose servono multi-professionalità, prevenzione e relazione col paziente". Il giovane omicida in stato di arresto in una Rems ha denunciato maltrattamenti: scattano le indagini. .

di Lisa Ciardi

FIRENZE

Considerata per anni la Cenerentola della medicina, la salute mentale ha conquistato negli ultimi tempi una nuova centralità. Un cambiamento registrato soprattutto dopo il Covid, che ha fatto emergere un disagio tanto strisciante quanto diffuso, spingendo le istituzioni a provvedimenti inediti. È successo anche in Toscana, dove da alcuni mesi è stato istituito lo psicologo di base. Ne abbiamo parlato con Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana.

I fatti di cronaca riportano periodicamente l’attenzione sui casi più drammatici e gravi, ma quanto sono diffusi i disturbi legati alla salute mentale?

"Bisogna prima di tutto non confondere periodi di stress in cui emergono sintomatologie psichiche con le patologie psichiatriche, che hanno bisogno di approcci e trattamenti molto diversi. Sicuramente però le forme di disagio psicologico sono in aumento. Speravamo che, dopo il picco del Covid, avremmo registrato un graduale calo ma così non è stato, probabilmente perché ogni trauma non si esaurisce sul momento, a breve termine o in solitudine ma continuiamo a portarcelo dentro e lì cresce: così è avvenuto anche dopo la pandemia".

Quali sono le problematiche più ricorrenti?

"A livello psicologico l’ansia, gli attacchi di panico e la depressione, che possono poi portare a situazioni cliniche molto più gravi, se trascurati e non presi in carico in modo adeguato. Al contrario, intervenire precocemente e in modo multidisciplinare è fondamentale ed efficace per ristabilire benessere".

In Toscana abbiamo da poco lo psicologo di base: come sta andando?

"Il servizio, da noi fortemente voluto e attivato lo scorso settembre dalla Regione, ha registrato un boom di domande. Non abbiamo ancora i dati ufficiali, ma si stimano circa 120 persone seguite e 700 visite solo a Firenze, dove operano tre professionisti per tutta la Asl Toscana Centro. Altrettanti psicologi sono attivi nella Ausl Sud Est, a Orbetello, San Giovanni Valdarno e Siena; due nella Asl Nord Ovest, a Querceta".

Come si attiva e come funziona il servizio?

"I medici di famiglia o i pediatri, una volta individuata la problematica, inviano il paziente allo psicologo di base che fa un intervento di primo livello. Questo consiste in un ciclo breve di visite, la cui durata varia da caso a caso e il cui obiettivo è riattivare le risorse della persona per fronteggiare la situazione di stress o un bisogno specifico. A fronte di situazioni gravi, il paziente viene invece indirizzato alla Asl per una presa in carico di secondo livello".

Quali sono le casistiche più frequenti?

"Spesso il disagio può nascere da un lutto, da un trauma, dal cambio di lavoro o, nel caso di bambini e adolescenti, dalla separazione dei genitori o da difficoltà scolastiche. Gestire queste problematiche e aiutare il paziente a superare una fase difficile della sua vita può significare prevenire disagi ben più gravi che, trascurando la situazione, posso manifestarsi anche dopo anni".

Molte famiglie lamentano una carenza di servizi sul fronte della salute mentale. Come mai?

"In Toscana l’istituzione dello psicologo di base è stata un traguardo enorme, che ci auguriamo venga rafforzato e diffuso in tutte le province del nostro territorio. Storicamente però la salute mentale e psichica sono sempre rimaste indietro rispetto al resto della medicina. C’è un po’ l’idea che curare i disagi della psiche sia meno importante che curare un organo del corpo: questo benché numerosi studi dimostrino quanto i due livelli siano intrinsecamente connessi e articolati. Per cambiare le cose servono multi-professionalità, prevenzione e relazione col paziente: solo così potremo davvero ridurre un disagio che sta diventando sempre più diffuso e capitalizzare le scarse risorse sanitarie a disposizione".

3 - continua