Pier Francesco De Robertis
Cronaca

La nuova Chiesa e i preti pedofili

Il direttore della "Nazione" risponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Firenze, 14 maggio 2015 - HO LETTO di Mark Murray abusato da padre Romano Nardo quando aveva 14 anni da seminarista comboniano in Inghilterra. Luridi pedofili che si travestono da preti e vengono accolti nella Casa di un Dio incolpevole! Fossi stato io o mio figlio oggetto di queste abominevoli attenzioni, mai il perdono sarebbe transitato nei miei pensieri. 

Vittorio Tavanti

CARO TAVANTI, le vicende che negli ultimi anni sono emerse circa la pedofilia nel clero hanno scosso molti di noi. Come è giusto che sia. La pedofilia, che le ricordo non esiste solo nel clero ma in tutta la società ed è bene ricordarselo perché ultimamente pareva che fosse solo tra i preti, è un reato gravissimo, che colpisce in maniera in certi casi indelebile degli innocenti. La Chiesa per anni ha coperto il fenomeno, come tante altre istituzioni hanno fatto, assecondando la mentalità corrente (la peggiore) per cui è bene «non far sapere». E’ stata colpevole. Poi, finalmente c’è stato un cambio di registro. Tardivo ma indubbio. Grazie a Benedetto XVI e adesso anche a Bergoglio. Certo, le negligenze del passato restano e non si cancellano, però la tendenza si è invertita. Adesso mi auguro che tante altre organizzazioni, religiose e non, dove il fenomeno certamente esiste, imitino la Chiesa, quest’ultima Chiesa, e mettano le cose in chiaro.