Firenze, 18 gennaio 2024 - La chiesa di Santo Spirito affollata per l’ultimo saluto martedì scorso; presenti con i numerosi parenti di diverse generazioni, i residenti della via dove abitava: testimonianza del rispetto ed insieme dell’affetto nei confronti dell’autentica Signora, Donna Maria Frescobaldi vedova di Ginello Benini, scomparsa domenica improvvisamente nonostante l’età avanzata. Era nata a Firenze nel novembre del 1929, rimasta vedova nel 1980, riferimento costante dei cinque figli, dei nove nipoti e dei due bisnipoti. «Sei stata un formidabile direttore d’orchestra – ha ricordato in chiesa uno dei nipoti – capace di intuire le dolcezze e le intemperanze, le corrispondenze e le sfasature, gli acuti e i bassi profondi di ognuno di noi e di tirar fuori un senso di unità che molto assomiglia a un’idea di armonia». Dotata delle qualità proprie dei fiorentini, aveva ampliato l’orizzonte dei suoi concittadini, portando gli arricchimenti maturati a Roma, dove era vissuta per ben ventitré anni, prima del definitivo rientro nella sua Firenze. Univa alla serenità e alla dolcezza innata propria della persona la fermezza del carattere e la capacità di tenere insieme le diverse generazioni della famiglia. Nessun protagonismo, né velleità di mettersi in mostra: la sua paziente e preziosa opera è avvenuta con discrezione, “dietro le quinte”, forte della sua umanità e insieme dell’autorevolezza nel gestire un casato così radicalmente inserito nel tessuto cittadino. Al di là delle prestigiose tenute e dell’azienda vitivinicola, pensiamo ai molteplici ruoli ricoperti dal fratello Vittorio o alle iniziative benefiche di Bona, inesauribile animatrice di “Corri la Vita”. Cosimo Ceccuti
CronacaLa scomparsa di Donna Maria Frescobaldi Benini