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La storia di Greta: "Una terapia che le ha ridato il sorriso perso"

L’esperienza non sempre facile di una madre al fianco della figlia adolescente seguita a Careggi.

La storia di Greta: "Una terapia che le ha ridato il sorriso perso"

di Teresa Scarcella

FIRENZE

"Mia figlia è una degli adolescenti presi in cura dal centro per la disforia di genere di Careggi e grazie alla terapia è tornata a sorridere". Chi parla è Cinzia, mamma di Greta. Oggi la ragazza è quasi maggiorenne, ma la sua crescita è stata tutt’altro che rosea e serena. "Mia figlia ha iniziato a 3 anni a manifestare malessere – racconta la donna – perché si sentiva femmina, ma noi non la trattavamo come tale. A scuola veniva ignorata e questo le suscitava molta rabbia e tristezza. Alle medie, poi, è stata la fine. Il suo corpo ha iniziato a sviluppare e lei non lo accettava. Poi un giorno ce lo disse apertamente: “non mi sento femmina, lo sono“". A quel punto inizia una nuova fase. La ragazza ha 12 anni quando esplicita il suo malessere ai genitori ed è talmente forte che loro non possono ignorarlo. Così tramite il passaparola vengono a conoscenza del centro specialistico e multidisciplinare fiorentino.

"Abbiamo iniziato i colloqui con la psicologa che non hanno mai lasciato Greta, ancora oggi è seguita da tutta l’equipe - spiega Cinzia - Dopo un anno, e dopo esser risultata idonea, ha iniziato la terapia con la triptorelina". Ovvero una molecola che in pratica sospende la pubertà e con essa le trasformazioni fisiche. "Con la terapia ha iniziato a stare meglio, ad essere più serena - prosegue il racconto della madre - Un paio di anni fa, poi, ha iniziato a manifestare la voglia di fare il passo successivo: quello della transizione fisica". Quindi il cambiamento del corpo dal maschile al femminile, che richiede un altro tipo di cura ormonale. "È una persona privilegiata perché proprio grazie alla terapia con la triptorelina, non ha la barba, non ha il pomo d’Adamo e non ha cambiato voce - aggiunge la mamma - Adesso il quadro è quasi dipinto".

Due anni fa Greta ha fatto anche il cambio dei dati anagrafici, e per lei ha significato un riconoscimento fondamentale. Oggi ha 17 anni ed è una studentessa del liceo artistico. "Si sta godendo la sua adolescenza con i pro e i contro che la sua età comporta - conclude - I figli non sono nostri, spesso tarpiamo loro le ali per tutelare le nostre paure. È la loro vita e hanno il diritto di essere sé stessi".