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La volpe ha un solo antenato: la scoperta è dell’università di Firenze

L’analisi si è avvalsa anche dello studio comparato di 45 volpi rosse europee conservati nel museo La Specola

Volpe rossa

Firenze, 15 maggio 2020 - Non tre, come fino ad oggi si credeva: la volpe rossa europea discende da un unico antenato vissuto nel Pleistocene inferiore. Lo dimostra uno studio dell’università di Firenze pubblicato sulla rivista Quaternary Science Reviews. Lo studio firmato da Saverio Bartolini Lucenti, assegnista di ricerca del Dipartimento di Scienze della Terra dell’ateneo fiorentino, ha fatto ordine sull’attribuzione dei record fossili a disposizione della comunità scientifica dimostrando che, contrariamente a quanto i paleontologi credevano, durante il Pleistocene inferiore in Europa viveva una sola specie di volpe, denominata Vulpes alopecoides.

La scoperta è stata fatta anche grazie a un reperto conservato nel museo di Geologia e Paleontologia del sistema museale dell’università di Firenze. “Negli ultimi 100 anni, tre specie diverse di volpi sono state descritte nel record fossile europeo”, racconta Lucenti. “La prima, Vulpes alopecoides, venne definita per la prima volta nel 1913 da Domenico Del Campana, grazie a un fossile proveniente dal Valdarno superiore risalente a 1,8 milioni di anni fa, conservato nelle collezioni del Sistema Museale di ateneo. Questa specie - continua - doveva essere un po’ più piccola dell’attuale volpe rossa ed è stata considerata dai paleontologi uno degli antenati di quest’ultima. Sulla base di reperti provenienti dall’Ungheria, negli anni ‘30 - prosegue il ricercatore -, sono state definite due ulteriori specie, Vulpes praeglacialis e Vulpes praecorsac, che avrebbero popolato il nostro continente tra 1,5 milioni e 800mila anni fa”. Questa interpretazione si è basata su un record fossile caratterizzato da numerose lacune e resti alquanto incompleti che hanno reso complicato fino a oggi ricostruire le possibili affinità e le relazioni fra le tre distinte specie. “Per fare chiarezza, assieme a un collega dell’Institut Català de Paleontologia di Barcellona, ho condotto l’analisi morfologica e biometrica sui materiali tipo, cioè i campioni di riferimento per la descrizione delle tre specie - spiega Bartolini Lucenti - tra i quali il reperto fiorentino e un grande campione fossile di volpi europee risalenti a un periodo che va tra i 3 milioni e gli 800mila anni fa. Abbiamo scoperto che la variabilità fra tali reperti, attributi a tre diverse specie, in realtà è inferiore rispetto a quella riscontrata fra individui dell’attuale volpe rossa”. Conclude il ricercatore: “La nostra analisi, che si è avvalsa tra l’altro dello studio comparato di 45 individui di volpe rossa europea conservati nel museo La Specola dell’università di Firenze ci permette di affermare realisticamente che durante il Pleistocene inferiore in Europa abbia vissuto solo Vulpes alopecoides, l’antenato più plausibile delle volpi che popolano il nostro continente”.

 

Maurizio Costanzo