
La conquista italiana del K2
Firenze, 31 luglio 2021 - Il 31 luglio del 1954 l’Italia conquistò il cielo. Grazie ad Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, i primi alpinisti riusciti ad arrivare in cima al K2, seconda montagna più alta del mondo. Un’impresa che i due alpinisti sono riusciti a compiere dopo due mesi e grazie al supporto di tutto il gruppo.
Dei 14 ‘ottomila’ del pianeta, le montagne da record sognate dagli alpinisti di tutto il mondo, il K2 è quella che incute più timore. E a ragione: nonostante la sua vetta sia la seconda al mondo per altitudine, è di gran lunga più pericolosa dell’Everest per via dell’alta incidenza di mortalità. Il 1986 è stato un anno terribile, tanto che nel corso dei 27 tentativi di scalata, 13 persone hanno perso la vita. Da quel 31 luglio del ’54 è detta anche ‘la montagna degli italiani’, con la guida del capo spedizione Ardito Desio e la presenza, tra gli altri, di un giovane Walter Bonatti. La spedizione del 1954 era costituita da 30 componenti, oltre a un gran numero di portatori di bassa quota, il cui compito era portare il materiale della spedizione all’ultimo scalo.
Un aiuto fondamentali ai due alpinisti conquistatori della vetta è arrivato da Walter Bonatti e Amir Mahdi. I due, con un’impresa senza precedenti, hanno sfidato la fortuna rischiando la morte per trasportare, di notte e a oltre 8100 metri in un forzato bivacco, le bombole di ossigeno che sono state fondamentali per il compimento della missione. Tuttavia, al ritorno in Italia, proprio sul loro contributo e nella ricostruzione dei momenti che precedettero la scalata finale, si accese una polemica che durò anni e che offuscò l’immagine di una delle più importanti imprese alpinistiche italiane di tutti i tempi.
Una spedizione non semplice e costellata di polemiche. Achille Compagnoni, che nella discesa riportò il congelamento di alcune dita delle mani, si distinse come uno dei leader più resistenti del gruppo, e per questa ragione fu scelto per l’attacco alla vetta, che raggiunse lungo la via dello Sperone Abruzzi, insieme a Lacedelli. Durante il tragitto, il 21 giugno, nella prima fase della spedizione, morì per un edema polmonare Mario Puchoz. Era una guida alpina, che svolgeva la maggior parte della sua attività sul Monte Bianco. A causa del maltempo, i compagni di spedizione non poterono raggiungere il campo II fino al 26 luglio. La salma di Mario Puchoz fu dunque recuperata e trasportata al campo base, dove venne seppellita vicino alla tomba dell’alpinista Arthur Gilkey.
Nasce oggi
Antonio Conte, nato il 31 luglio 1969 a Lecce. Ex calciatore e allenatore, tra il 2014 e il 2016 è stato Commissario Tecnico della Nazionale italiana. Ha dichiarato: “Per vincere ci vuole testa, cuore e gambe. Non in quest’ordine preciso”.