Arezzo, 24 gennaio 2025 – Finalmente stanno per riaprirsi i cancelli dei Giardini dell’Anfiteatro. Chiusi praticamente da due anni per la questione piante pericolanti, sono rimasti per troppo tempo inaccessibili ad aretini e turisti. Ad annunciare un cambio di passo è Roberto Viscovo consigliere comunale di Fratelli d’Italia e vice presidente della Commissione cultura del Comune, dopo il botta e risposta dello scorso autunno tra la direttrice del Museo Archeologico Maria Gatto e l’amministrazione Comunale.
«Da tempo ci stiamo impegnando per la questione giardini dell’Anfiteatro – spiega l’esponente di Fratelli d’Italia - mercoledì come gruppo consiliare siamo andati in Soprintendenza chiedendo delucidazioni in merito alla risoluzione della questione. Il soprintendente ci ha detto che non hanno grosse responsabilità sulla chiusura che ha caratterizzato i giardini e i conseguenti due anni di abbandoni e ci ha suggerito di rivolgerci alla Direzione generale dei musei della Toscana. Abbiamo contattato quindi Stefano Casciu e dal nostro colloquio è emerso che la Direzione dei musei toscani siglerà in questi giorni il contratto con una ditta che si occuperà della manutenzione ordinaria».
Con la bella stagione quindi si va verso la riapertura al pubblico dei giardini che costeggiano l’Anfiteatro Romano sia sulla parte di via Margaritone che su via Crispi.
A confermare la novità, molto attesa in città, è proprio la Direzione dei Musei toscani per voce del direttore Stefano Casciu: «Stiamo per firmare il contratto con la ditta per i lavori alle piante, gli abbattimenti sono già stati fatti, si tratta adesso della manutenzione ordinaria, perciò speriamo con la prima bella stagione di poter riaprire i giardini adiacenti all’Anfiteatro».
«I lavori non dovrebbero comportare solo tagli e potature e dovrebbe volerci solo qualche settimana – prosegue il vice presidente della commissione cultura Viscovo - Dopo l’apertura si dovrebbe siglare un nuovo accordo con il Comune per la manutenzione ordinaria. I giardini dell’Anfiteatro dovrebbero quindi tornare fruibili presto al pubblico».
Ma non è l’unica questione di cui si è occupato il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia nella riunione in Soprintendenza. Tra le cause perorate c’è anche quella della villa romana di Cincelli, da oltre venti anni in stato di abbandono. «Si tratta di uno spazio che tra il 2003 e il 2004 la Soprintendenza ha ispezionato e poi abbandonato completamente – prosegue Viscovo – e in venti anni lì è cresciuta una foresta. Il Soprintendente Nannetti ha preso in carico la questione, per poterla risolvere. Nel 2003 l’università di Rochester col dipartimento dell’università di Siena e la Soprintendenza dettero vita ad uno studio sulla villa romana di Cincelli adiacente alle fornaci dove c’era ampia produzione di stoviglie e vasi corallini, particolare cottura che rende impermeabile la stoviglia. Si tratta di scavi archeologici in un terreno privato, e forse l’esproprio potrebbe essere il primo passaggio per rendere l’area fruibile al turismo. Cincelli, centum celle, rappresentava le cento fornaci di cottura delle stoviglie di cui si trovano frammenti in tutta l’area e che sono custoditi anche al museo Archeologico. Domenica il Primo Rettore di Fraternita Pier Luigi Rossi darà vita ad un evento culturale itinerante, una camminata di un chilometro e mezzo con varie tappe in cui si parlerà proprio di fornaci, vasi corallini, scavi archeologici».