
Anna Paola Concia (Ansa)
Firenze, 11 febbraio 2021 - La ripartenza dopo la pandemia può avvenire solo con il contributo congiunto di donne e uomini. Ecco perché 40 associazioni di manager, economiste, statistiche, scienziate, accademiche, giornaliste e parlamentari riunite nella rete Donne per la salvezza, hanno elaborato un manifesto di proposte per il Recovery Fund inviandolo al Presidente incaricato Mario Draghi e scrivendogli contemporaneamente una lettera per sollecitare misure concrete e immediate per la parità di genere.
«Siamo certe che il Presidente incaricato Mario Draghi affronterà con energia la sfida della parità di genere – hanno scritto - valorizzando le energie femminili nella composizione della sua squadra di governo: una sfida complessa, visto che il toto-ministri dei partiti è quasi esclusivamente maschile, ma che deve essere vinta».
Il primo banco di prova insomma sarà la formazione del nuovo governo, ma le sfide sono anche altre. A spiegare il senso del manifesto di proposte per il Recovery Fund è Anna Paola Concia, attuale coordinatrice del comitato organizzatore della Fiera Didacta, ma soprattutto da tempo impegnata sul tema della parità di genere e fra le firmatarie del manifesto della rete Donne per la salvezza.
«Finalmente si è creata un’alleanza trasversale fra donne – spiega Anna Paola Concia – senza distinzioni di tipo politico o di corrente di pensiero. Il manifesto unisce donne di destra e di sinistra, da Mara Carfagna a Rossella Muroni, da Isabella Rauti a Maria Edera Spadoni, e ancora economiste, scienziate, giornaliste, imprenditrici, manager… La domanda che poniamo è semplice: come si può pensare di far ripartire il Paese se metà della popolazione non viene coinvolta? Semplicemente non si può. Non si tratta di tutelare dei soggetti svantaggiati, ma di ascoltare il 50% delle persone. Senza contare che sulle donne, in attesa di una necessaria ridistribuzione dei carichi familiari, pesa gran parte dell’assistenza a bambini e anziani. Se in un Paese stanno bene le donne, stanno bene tutti. Infine, secondo le stime della Banca d’Italia, con un’occupazione femminile al 60% avremmo un aumento del Pil del 7%».
L’elaborazione del manifesto è avvenuta al termine di un ciclo di 5 webinar, che hanno registrato decine di migliaia di accessi, e che si sono conclusi con un confronto con Paolo Gentiloni e David Sassoli. Fra i punti centrali «per uno sviluppo dell’azione di governo che vinca la partita della parità di genere e della riduzione delle disuguaglianze» il manifesto sollecita una riflessione sul Dipartimento delle Pari Opportunità perché «diventi un Ministero vero e proprio, con portafoglio. Sarebbe un’azione di rilievo, con un valore concreto e simbolico, che riaccenderebbe nelle italiane la speranza in un percorso di fuoriuscita dalla crisi attento alle loro necessità e ai problemi specifici della metà del Paese che paga il prezzo più alto all’emergenza Covid in termini di occupazione e di servizi». Un primo passo per poi attivare un percorso costante e duraturo verso la parità di genere.
Lisa Ciardi