ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Le liste d’attesa senza fine. Un nuovo incentivo per i medici. Cinquecento euro per dieci visite

La Regione mette a punto il progetto Clessidra: saranno eseguite oltre l’orario di lavoro, adesione volontaria

Medici (immagine di repertorio)

Firenze, 14 novembre 2023 – Contro il male delle liste d’attesa infinite arriva la nuova ricetta della Regione, la delibera ’Clessidra’ che conta di invertire la rotta. Non ha ancora funzionato la cura da cavallo con cui la Toscana aveva tentato di mettere un argine allo spaventoso aumento delle richieste di esami e visite specialistiche con conseguente esplosione dei tempi d’attesa.

Gli effetti sperati dalle cinque delibere dedicate non si sono visti. Anzi, e non è un effetto paradosso ma la realtà dei fatti, la crescita del numero di richieste, in particolare per Tac e risonanze, continua al galoppo anche nel 2023, come nel 2022, con un incremento quasi del 60% rispetto al 2019, nonostante il richiamo all’appropriatezza. Mentre i tempi d’attesa, dopo un iniziale miglioramento, sono nuovamente fuori controllo. Con i cittadini costretti a rivolgersi ai privati per ottenere risposte in tempi decorosi.

Cosa succede con la nuova delibera? La Regione a tutti i medici che, dopo il loro regolare turno di lavoro, effettuano l’attività aggiuntiva per abbattere le liste d’attesa (il superstraordinario pagato 80 euro all’ora), darà un ulteriore incentivo. Per dieci visite saranno corrisposti 500 euro. L’adesione è volontaria.

Il motivo per cui si è arrivati a questa decisione sta nell’analisi preliminare effettuata dalla direzione della sanità regionale. Nonostante in Toscana il 90% dei medici abbia un rapporto di esclusività con il sistema sanitario regionale, solo il 40% di loro ha sottoscritto l’atto per svolgere l’attività libero professionale intramoenia e solo il 34% di coloro che non hanno sottoscritto l’atto effettua attività aggiuntiva per l’abbattimento delle liste d’attesa. In pratica i medici, già oberati da un superlavoro, preferiscono guadagnare meno ma respirare. Per questo la Regione prova a dare un’accelerazione sugli incentivi. C’è consapevolezza del momento, come si legge nell’atto: "L’evidenza dell’attuale situazione di criticità sui tempi di attesa, in particolare delle prime visite specialistiche e particolarmente rilevanti in alcune discipline, impone una diligente e attenta riflessione che possa migliorare l’utilizzo delle risorse economiche, umane e strumentali impegnate nella riduzione delle liste di attesa".

Il progetto Clessidra partirà – in via sperimentale – quando le singole aziende sanitarie avranno consegnato i loro piani alla Regione che dovrà approvarli. E si concluderà il 31 dicembre del 2024.

Nel mezzo si valuterà il successo dell’iniziativa che viene apprezzata dal sindacato dei medici ospedalieri Anaao per varie ragioni. Primo, "perché dopo anni di bastoni fra le ruote tutte le aziende metteranno in condizione i medici di effettuare la libera professione intramoenia, permettendo anche di rientrare a chi è fuori", spiega il segretario toscano Anaao Gerardo Anastasio. Poi perché "vengono gratificati i professionisti del sistema sanitario pubblico anche attraverso l’attività libero professionale quale strumento premiante e per restare nel sistema sanitario stesso", dando vigore al mantenimento dei percorsi di tutela per soddisfare le richieste dei cittadini, anche incentivando specificatamente i professionisti che si impegnano nell’obiettivo della riduzione delle liste d’attesa.

"In pratica la libera professione viene fatta in favore dell’azienda sanitaria che paga 500 euro per dieci visite", concludee Anastasio. I soldi per pagare vengono presi dagli introiti che le Asl riscuotono dai medici che fanno intramoenia. "E’ una buona delibera che evita di dare più soldi ai privati ma premia i professionisti del sistema pubblico", conclude Anastasio. Consapevole che servirebbero assunzioni. Ma mancano i medici e mancano i soldi.