REDAZIONE CRONACA

Le strane feste dei paesi di confine: vietato vedersi per pochi metri

Il caso limite di Ferretto, dove c'è chi abita in Toscana e va a messa in Umbria

Uno dei residenti del Borghetto al confine tra Toscana e Umbria

Firenze, 6 dicembre 2020 - A messa in Umbria, a casa in Toscana. Ma è lo stesso paesino, Ferretto, diviso in due sia dal confine regionale sia da quello comunale. Qui il Dpcm Covid, che vieta gli spostamenti fra comuni diversi, si fa sentire più che altrove anche perché fino a ieri la Toscana (ora arancione) è stata pure zona rossa, con restrizioni più gravi dell'Umbria (da oggi gialla dopo il color arancione).

A Ferretto la chiesa è nel comune di Castiglione del Lago, in provincia di Perugia e in Umbria, mentre le case sono nel comune di Cortona, dunque presso Arezzo e in Toscana. Ferretto, a due passi dal Lago Trasimeno, tra le due zone divide non solo case ma anche negozi e attività ricreative. Ci sono situazioni in cui, racconta un residente, i figli stanno in una provincia (e in una regione) e i genitori in un'altra pur abitando a pochi metri gli uni dagli altri.

Situazione ancora più paradossale a Borghetto, paese sempre nella zona che guarda al lago Trasimeno, diviso addirittura tra tre comuni, Cortona appunto e gli umbri Castiglione del Lago e Tuoro. Qui la chiesa è di Cortona, il campo sportivo di Castiglione del Lago e il supermercato di Tuoro. Le ricette per esempio vengono lasciate, racconta un abitante, dal medico alla farmacia di Tuoro ma per arrivarci bisogna sconfinare. Complicato in tempi normali, lo è diventato ancora di più con le prescrizioni governative antiCovid. Arezzo ha altri casi anche nell'alta Val Marecchia con Sestino e Cà Raffaello nel comune di Badia Tedalda che rappresentano due enclave toscane nelle Marche e in Romagna. Per Cà Raffaello, peraltro, nel primo lockdown, venne fatta una specifica ordinanza per consentire ai residenti di muoversi fuori dal momento che nella piccola frazione non ci sono attività commerciali né farmacie.

Ma la situazione è comune a tante altre realtà. Per esempio in provincia di Pisa: "Da casa mia a quella dei miei suoceri ci saranno appena due chilometri di distanza, che percorriamo abitualmente a piedi ma che ora rappresentano un muro invalicabile che ci obbligherà, per la prima volta, a trascorrere le festività divisi. Ed è un vero paradosso, perché così com'è la legge io che faccio il parrucchiere, e lo dico contro il mio interesse, posso ricevere clienti che arrivano da altri comuni, se lo vogliono, ma non posso permettere ai miei figli di stare insieme ai nonni a Natale e Capodanno". Massimo Mele, artigiano nella provincia di Pisa, riassume così la regola del Dpcm che impedisce gli spostamenti tra comuni anche laddove la distanza fra parenti stretti è minima ed è solo questione di confini amministrativi. "Le nostre due abitazioni - spiega l'artigiano - sono sulla stessa strada che congiunge due frazioni di comuni diversi: io, mia moglie e i miei figli abitiamo, insieme a mio padre a Fornacette, comune di Calcinaia, e i miei suoceri un paio di chilometri più in là, dove casa loro è già Pardossi, frazione di Pontedera. Quando è bel tempo i nostri spostamenti abituali sono fatti a piedi e nel giro di un quarto d'ora siamo gli uni a casa degli altri. Ma a Natale e Capodanno saremmo obbligati a separarci e lo trovo assurdo".

Massimo Mele è dispiaciuto. «Lo so che sono solo misure di precauzione e per pochi giorni - spiega - ma non tengono conto delle abitudini: i miei suoceri spesso vanno a prendere mio figlio che frequenta la scuola elementare per tenerlo il pomeriggio e io e mia moglie lo passiamo a riprendere la sera per riportarlo a casa quando torniamo dal lavoro. Eppure le regole del Governo consentono a chi vuole di frequentare parrucchieri di fiducia anche se si trovano fuori comune, così può accadere che la mattina di San Silvestro io possa lavorare e avere contatti, anche se in sicurezza, con clienti che vedo e frequento assai meno dei miei suoceri e i miei figli per la prima volta dovranno trascorrere le feste senza i nonni». Il governatore Eugenio Giani proprio oggi ha fatto un'ordinanza interpretativa del Dpcm, con deroghe che - nella Toscana che torna arancione da domani - aprono qualche varco in più rispetto a quelle governative «lavoro, salute e studio»: ci si può muovere fuori comune per andare alle seconde case, a fare manutenzione alla barca, a coltivare i terreni, o se i figli devono raggiungere genitori separati, o, come diceva Massimo Mele, per servirsi di attività di fiducia come il parrucchiere, appunto, o il meccanico, o il carrozziere. Ma un saluto o un abbraccio di Natale sarà però difficile.

Esistono paesi popolosi divisi fra più comuni in cui parenti stretti non possono incontrarsi da una strada all'altra pena la multa. Tra questi Galleno le cui case sono divise fra i municipi di Fucecchio (Firenze), Castelfranco di Sotto e Santa Croce (Pisa), Levane, a metà fra Montevarchi e Bucine (Arezzo), o le frazioni Biscolla, Gallo e Mezzomiglio che Montecatini Terme (Pistoia) condivide con altri comuni in Val di Nievole, San Donnino fra Firenze, Campi Bisenzio e Signa, e altre località ancora.