LAURA LUCENTE
Cronaca

Legionella, Arezzo ormai è un caso. Già cinque contagi negli ultimi mesi

Impennata di segnalazioni, due morti che fanno alzare l’allarme: l’Asl in campo per capire cosa sta succedendo. Coinvolta anche una scuola

Allarme Legionella nell'Aretino

Cortona (Arezzo), 23 marzo 2023 - Il quinto caso in pochi mesi, con anche due morti connesse, il secondo in appena due giorni. La legionella in provincia di Arezzo si moltiplica e comincia a destare allarme. Anche se spiegazioni possibili non mancano. Da una moltiplicazione dei campionamenti delle strutture comunitarie a situazioni stagionali contingenti fino all’eventuale verifica di tubature e condotte idriche. L’ultima vicenda è quella che ha visto finire all’ospedale un’anziana ospite della residenza Santa Rita a Terontola di Cortona, gestita dalla cooperativa Emmaus.

La signora, che ha 90 anni e fragilità determinate dall’età e importanti patologie, è stata ricoverata al Santa Margherita di Cortona per una brutta polmonite determinata dal batterio.

Intanto un sospiro di sollievo. L’anziana, come conferma una nota della Asl Toscana Sud Est, è in condizioni stabili e dovrebbe essere dimessa nei prossimi giorni. Per la Rsa che ospita in convenzione con il sistema sanitario 36 anziani con diverso grado di non autosufficienza, non è scattata la chiusura. "Il servizio di igiene pubblica della Asl – si legge nella nota – ha effettuato i campionamenti sull’acqua e sull’impianto idrico ed è in attesa dei risultati per i quali occorrono circa 15 giorni.

Nel frattempo, l’unità funzionale di igiene ha ordinato una serie di prescrizioni alla Rsa interessata perché provveda alla sanificazione. Successivamente, per verificare l’efficacia della sanificazione, saranno ripetuti i controlli con ulteriori campionamenti". Non è chiaro come la signora abbia contratto la legionella. Tra le ipotesi, c’è quella che il batterio si sia annidato nella vasca del bagno della camera dove di solito veniva lavata.

Sulla vicenda interviene anche il sindaco di Cortona Luciano Meoni quale autorità sanitaria locale: "Dopo la segnalazione della Asl, l’amministrazione comunale segue da vicino il caso. Confortati da un quadro sanitario che non desta preoccupazioni per la salute della persona colpita dal batterio, a seguito delle prescrizioni raccomandate dal reparto di igiene pubblica dell’azienda sanitaria locale, abbiamo inviato una richiesta di puntuale aggiornamento documentale riguardo gli adempimenti da porre in essere secondo quanto prescritto dalla Asl".

Il caso cortonese, come detto, è solo l’ultimo in ordine di tempo. I primi casi arrivati alla ribalta delle cronache erano quelli di pazienti delle cliniche San Giuseppe e San Giuseppino tra la fine del 2022 e inizio del 2023 che avevano portato anche al decesso di due pazienti. Appena 10 giorni fa un nuovo caso, fortunatamente senza conseguenze, negli spogliatoi, la mensa e i bagni annessi della sede di Estra. L’ultimo caso dell’altro ieri, invece, aveva riguardato la scuola media di Montagnano. In quest’ultimo caso il sindaco Bennati ha disposto la chiusura dell’istituto fino a ieri. Una misura necessaria a seguito dei controlli periodici sulla potabilità dell’acqua dai quali è emersa la presenza di tracce di legionella nelle condotte idriche. Pur senza conseguenze.

Gli esperti? Elena De Sanctis, responsabile Asl dell’ufficio di igiene, punta sull’aumento effettivo dei campionamenti e che comunque ci sono stagioni nei quali i valori si impennano, con la Asl pronta a verificare e proporre misure. Dall’ospedale Silvana Pilia, responsabile igiene ospedaliera di tutta l’azienda, analizza il fenomeno. "Che la frequenza sia in aumento lo dovremo verificare in base ai dati annuali. A livello ospedaliero i campionamenti sono continui e non abbiamo riscontrato casi. Da verificare specie lì dove ci sono molti casi fragili sia l’erogazione idrica che le tubature, non tutte sono uguali".