Arezzo, 6 luglio 2024 – «L’ennesimo vile attacco di indiscutibile matrice fascista ad uno dei simboli della Resistenza – scrive in una nota la Brigata XXV Maggio –
sul territorio aretino, ha posto all’ordine del giorno della politica e dei media– qualora ce ne
fosse stato ulteriore bisogno – l’importanza di alzare l’attenzione sul ritorno - o la presenza
– di vigliacchi elementi appartenenti alla galassia dell’estremismo fascista che, indisturbati,
continuano ripetutamente ad oltraggiare non solo la memoria di due eroi decorati con la
medaglia al valor militare, ma anche ad offendere una popolazione intera.
La Brigata XXV maggio, da dieci anni si pone come avanguardia a difesa non solo della memoria
legata ad un periodo storico fondamentale per la storia del Paese, ma soprattutto a difesa di
quei valori che la lotta partigiana e la Resistenza tutta hanno scolpito come basi per la
Costituzione italiana e il vivere civile e democratico: l’antifascismo, l’uguaglianza, la
solidarietà.
A partire dai fuochi del 25 maggio, che da dieci anni illuminano la montagna aretina
coinvolgendo sempre più persone di ogni età, fino all’organizzazione dello spettacolo teatrale
sui fatti della Chiassa realizzato con gli stessi abitanti del paese, la Brigata XXV maggio si è
posta, si pone e si porrà come imprescindibile presidio antifascista.
Alla luce degli ultimi accadimenti, la Brigata XXV maggio condivide e apprezza l’indignazione
emersa dal mondo politico aretino e ringrazia per gli attestati di stima che da più parti della
società civile sono sopraggiunti.
Concludiamo questo comunicato con lo stesso monito che Calamandrei rivolse alle impudenti
“aspettative” che Kesselring manifestò nei confronti del popolo italiano dopo la sua condanna
a morte al processo di Norimberga e il suo ritorno in Germania, rilasciato per motivi di salute.