
Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"
Firenze, 22 aprile 2015 - Egregio direttore, sono un ammiratore di Berlusconi ma devo riconoscere che a distruggere Forza Italia – sembra un paradosso – è stato proprio lui. Che fra l’altro, vorrebbe per buonismo ora riconquistare il capo della fronda che gli ha dato la mazzata con sessanta voltagabbana. Noi elettori li abbiamo condannati, lui però ci prova. Ma ahimé, anche questo gli costerà perdite di voti.
Orlando Torrini
Caro Torrini, Berlusconi ha fatto e Berlusconi ha sfatto. E’ un po’ il destino di tutti i partiti personali, e a pensarci bene Forza Italia è sempre stata un partito personale. Certo, in qualche modo era espressione di un mondo e di un ceto sociale, aveva dei riferimenti ideali, ma il passo decisivo verso una strutturazione che uscisse dall’idea di un partito legato alla sua leadership non l’ha mai fatto. Di congressi, tanto per fare un esempio, non se ne è mai visto neppure l’ombra, di primarie neppure, e si sa che la democrazia interna di un partito in qualche modo passa attraverso una qualche forma di conta. In Forza Italia mai che mai. Anzi, Berlusconi ha sempre odiato i congressi, diceva che erano espressione della vecchia politica. E’ naturale quindi che il partito segua la parabola del suo leader, e siccome la parabola di Berlusconi è quella di un uomo di 80 anni da oltre venti sulla scena, è ovvio che sia una parabola in discesa.