Firenze, 13 gennaio 2016 - CARO DIRETTORE, vedo che si sta dibattendo molto sul reato di immigrazione clandestina. Obiettivamente è un tema molto sensibile, e credo che la gente su questi argomanti tenda spesso a ragionare poco e a «sentire» con la pancia. Ma il governo, perché dice che in effetti il reato va mantenuto? Mattia Sensibile, Roma
CARO SENSIBILE, ascoltando le reazioni di magistrati e addetti ai lavori, mi sono fatto l’idea che in effetti il reato di immigrazione clandestina complica le cose a chi vuole veramente affrontare il problema. Indagare i clandestini che arrivano impedisce di poterli sentire come testimoni, le condanne non servono a nulla, i tribunali si intasano, le spese per lo stato aumentano... Si è trattato solo di un reato «di bandiera», agitato da centrodestra e Lega - inutilmente - in un certo momento storico. Il governo lo sa, ma non fa nulla per cambiarlo. Peggio, ammette che non serve a niente ma dice che «siccome la gente non capirebbe» tutto resta così com’è. La cosa mi va poco giù. Un governo che è un governo, se crede in quello che fa, sa prendere decisioni impopolari. Magari cercando di spiegare alla gente le motivazioni.