Firenze, 30 giugno 2020 - Oltre ottocento chiamate arrivate per chiedere un sostegno psicologico nei giorni difficili del lockdown da coronavirus. Presentato il bilancio del servizio organizzato dall'Ordine degli psicologi e dal Comune di Firenze e iniziato a metà marzo.
Tante persone che hanno chiamato non solo da Firenze ma anche dal resto della Toscana, perfino dall'estero. Il numero infatti è stato messo a disposizione per tutti. Quattrocento gli psicologi che si sono messi a disposizione per ascoltare le persone al telefono. Cinquantenne, donna, con stati di ansia e paura: questo l'identikit tipo dell'utente che si è rivolto al servizio.
La provenienza delle chiamate
Il 48,9% delle chiamate sono arrivate da Firenze e provincia; da Lucca l’8,1%, da Siena il 7,5%, da Livorno il 6,8%, da Pisa il 6,4%, da Pistoia il 5,6%, da Arezzo il 5,3%, da Prato il 4,4%, da Grosseto il 2,7% e da Massa Carrara l’1,7%. Sono arrivate anche chiamate da fuori regione (2,4%) (Lombardia, Bergamo, Lecco; Liguria, Sestri Levante; Emilia Romagna, Modena, Bologna; Veneto, Sicilia, Lazio, Umbria e Campania), 2 chiamate dall’estero (Francia).
Chi ha chiamato
L’80,7% sono cittadini, il 12% gli stessi psicologi, il 5% (40) operatori sanitari, il 2,3% altre persone.
Il motivo della chiamata
I primi giorni di attivazione della linea sono state ricevute più richieste di tipo informativo, poi successivamente si sono trasformate in richieste prevalentemente di supporto e ascolto. Questa esigenza ha alimentato l’attivazione della linea due. Le richieste di tipo informativo sono state circa il 20% mentre quelle di supporto circa il 75%. A queste si aggiunge un 5% circa di richieste che non riguardano la situazione di emergenza Covid-19.
Le parole dell'assessore
“L’ordine degli psicologi, che ringraziamo per la preziosa collaborazione e la grande professionalità dei suoi iscritti, è riuscito a intercettare i bisogni delle persone nella fase più dura del lockdown e durante la fase della ripartenza - ha detto l’assessore comunale Andrea Vannucci -. Il Comune di Firenze ha fatto la sua parte mettendo a diposizione il proprio call center ‘Io resto a casa’ che ha funzionato da filtro e da canale di informazione privilegiato per accedere a questo tipo di servizio alla persona che è stato svolto in maniera totalmente volontaria e gratuita da parte dei professionisti dell’ordine degli psicologi della Toscana”.