ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Liste di attesa, solito flop. La cura della Regione non porta miglioramenti. "Mancano le risorse"

Lo sbarco dei manager nelle Asl e i soldi per gli straordinari non bastano Il sindacato: "Le prescrizioni appropriate sono l’unica strada da percorrere" Boom delle richieste con priorità breve per aggirare l’ostacolo del tempi

Liste di attesa nella sanità in Toscana

Liste di attesa nella sanità in Toscana

Firenze, 24 giugno 2024 – Se la Toscana ha smaltito, unica regione in Italia, le prestazioni sanitarie rimaste in sospeso dai tempi del Covid, la situazione delle liste d’attesa attuali è di quelle da mettersi le mani nei capelli. Ma perché? "Mancano le risorse e non si applica la gestione operativa che esiste da anni", dice il segretario toscano dell’Anaao Gerardo Anastasio. "Riponiamo fiducia sul fatto che la delibera sull’appropriatezza delle prescrizioni (non ancora approvata) possa dare qualche risultato evitando quelle considerate inutili".

Ma intanto l’arrivo dei manager dedicati in ogni azienda sanitaria per risolvere le criticità in tempo reale non sembra dare frutti, così come la destinazione di 23 milioni di euro al pagamento di straordinari ai medici in attività aggiuntiva e ai privati per ampliare l’offerta di prestazioni. Risultati modesti, almeno stando alle numerose segnalazioni arrivate nei giorni scorsi dai nostri lettori. Un bollettino di guerra che fa sembrare lontano il traguardo di avere una sanità accessibile. "Servono più servizi e per offrirli bisogna assumere, ma mancano risorse", dice il presidente dell’Ordine dei medici di Firenze, Pietro Dattolo. La Toscana chiama Roma e oggi anche l’assessore alla sanità Simone Bezzini sarà alla grande manifestazione della Cgil.

Chiamando il Cup metropolitano dell’Asl Toscana centro per una Tac dell’addome completo (programmata, cioè senza urgenze) la lista è chiusa. Nonostante la chiusura delle liste sia fuori legge dal 2005 e la Corte dei conti abbia sensibilizzato la Regione proprio su questo tema, il problema ritorna. Per la risonanza magnetica, sempre dell’addome, il primo posto è tra un anno all’istituto Fanfani di Firenze. Facile intuire il motivo per cui è salito vertiginosamente il numero delle richieste con priorità breve, da eseguire entro dieci giorni. Un corticircuito: i cittadini vanno dal medico che prescrive un esame con tempo programmato e ci tornano di corsa dopo il tentativo vano di prendere un appuntamento in tempi ragionevoli. Con la richiesta ’breve’, in effetti, i posti per la Tac all’addome si trovano dal 28 giugno in poi in varie zone tra Firenze, Pescia e Pistoia. Mentre per la risonanza all’addome superiore, di nuovo liste chiuse. Stessa musica per la colonscopia in sedazione e percorso di fisioterapia.

Cosa fanno i cittadini? O tornano dal medico implorando priorità breve o vano dal privato. Sono pochi infatti a sapere che, se non viene data disponibilità in base ai tempi imposti dal piano nazionale di governo delle liste d’attesa, possono chiedere il rimborso dell’esame effettuato altrove. Oppure chiamare il numero verde 800.556.060 che deve dare garanzia sul rispetto dei tempi d’attesa.