Firenze, 12 marzo 2015 - Avete spesso forti mal di testa e il medico vi ha prescritto una risonanza magnetica all’encefalo? Fatevi forti di una calma inespugnabile prima di inoltrarvi nell’assai poco magico mondo delle prenotazioni telefoniche Cup. Perché anche se la legge regionale impone che vi venga dato un appuntamento entro trenta giorni, scoprirete che le leggi sono fatte per non essere rispettate. Abbiamo chiamato il Cup metropolitano di Firenze ieri pomeriggio ed ecco qua il risultato: per una risonanza magnetica all’encefalo, il primo posto è disponibile il 6 ottobre a Santa Maria Nuova: mancano sette mesi. Però la gentile operatrice, vi inviterà a richiamare a settembre, sia mai che nel frattempo succeda un miracolo. A Pisa, per lo stesso esame, sempre chiamando ieri, il primo appuntamento prenotabile è il 13 giugno: tre mesi, molto meglio. Ma sempre lontano dall’obiettivo della risposta entro 30 giorni.
Ormai la malattia è cronica. E nonostante l’impegno, anche economico, della Regione per risanarla con la cura dei 10 milioni in tre anni alle aziende sanitarie, non c’è traccia di guarigione. I miglioramenti, se ci sono stati, sono davvero modesti. Le liste d’attesa, lo denunciano da anni le associazioni in difesa dei diritti degli utenti e il Tribunale per i diritti del malato, sfiancano i cittadini. Avete le gambe gonfie e lo specialista ha richiesto per voi un ecodoppler venoso agli arti inferiori? Per l’area di Firenze, il primo appuntamento è prenotabile il 7 ottobre a Pelago, oppure il 13 ottobre a Santa Maria Nuova. A Pisa, stavolta va peggio: 29 ottobre. Mentre va meglio a Pistoia: 19 maggio, solo due mesi e spiccioli di attesa.
Eppure la legge regionale (varata nell’agosto del 2014) impone il rispetto di termini temporali precisi: 15 giorni per una visita specialistica, 30 giorni per un esame di diagnostica. Magari. Chi non è accontentato può sperare nell’aiuto del numero verde della Regione 800.55.60.60, che risponde dalle 9 alle 15, e che in due settimane ha già ricevuto oltre 650 richieste. Anche questo, sintomo evidente che i problemi ci sono. Sarà per la cattiva organizzazione o per la massa imponente di prestazioni fornite dalla sanità pubblica toscana ogni anno: 7 milioni di visite specialistiche e 4 milioni di prestazioni di radiodiagnostica, con una media di 3 prestazioni a testa per ogni cittadino. Sarà quel che sarà, ma così non può più essere.
Ieri, con telefono all’orecchio e santa pazienza per le lunghissime attese, abbiamo provato a prenotare otto diversi tipi di prestazioni ma solo per la visita dermatologica siamo rimasti entro i termini di legge: appuntamento il 30 marzo. A Firenze per una visita allergologica si va al 10 giugno (Iot Palagi), per una visita oculistica con campo visivo al 29 settembre a Torregalli (altrimenti, nei tempi, c’è l’opzione Borgo San Lorenzo il 18 marzo), per una visita immunologica generale le liste sono chiuse, bisogna richiamare prossimamente (a Prato c’è posto il 4 maggio), per un’ecografia all’addome c’è posto il 27 maggio. Dopo un’attesa al telefono di oltre 20 minuti con il Cup di Siena abbiamo rinuciato, erano scoccate le 18, orario di chiusura. Buona attesa a tutti. La battaglia si fa dura.