LISA CIARDI
Cronaca

Sanità in Toscana, ingorgo richieste. Dove si attende di più per visite ed esami

La Regione: "Prestazioni salite di mezzo milione a giugno 2023. Tra le cause ci sono la pandemia e gli anziani in aumento, ma stiamo migliorando”

I tempi di attesa per gli esami fanno ancora discutere

Firenze, 6 ottobre 2023 – Se controlli e visite mediche aumentano, le richieste crescono ancora di più. Con il risultato che le liste d’attesa continuano a esasperare molti toscani. Secondo i dati della Regione infatti, se i primi sei mesi del 2023 hanno registrato mezzo milione di prestazioni sanitarie in più (+7%) dello stesso periodo del 2022, le richieste sono salite dell’11,7%, confermando che la strada è in salita. "I motivi di questa crescita sono molti – spiega l’assessore regionale alla Salute, Simone Bezzini – dall’onda lunga dello stop pandemico, all’aumento della popolazione anziana. In ogni caso, la Toscana non è ferma: stiamo potenziando l’offerta e siamo fra i primi in Italia per visite ed esami erogati". Ma qual è al momento la situazione? L’ultimo monitoraggio dei tempi di attesa regionali fa riferimento al periodo 1-15 settembre, e fotografa 92.100 prestazioni prenotate, di cui l’81,7% assegnate entro i tempi massimi previsti a livello nazionale.

Partendo dalla diagnostica, si ha il rispetto dei tempi nell’86,7% dei casi (l’obiettivo è arrivare almeno al 90%) con un tempo medio di attesa di 25 giorni (sommando i vari codici di urgenza). Fra le varie specialità, va molto bene l’ecografia con l’89,9% delle prenotazioni nei tempi e una media di 21 giorni, mentre è in sofferenza la colonscopia con il 67,6% e 43 giorni. Nel mezzo: Tc (89,2%), risonanza magnetica (83,9%) e gastroscopia (80,6%). Per le visite, i tempi nazionali vengono rispettati nel 78,1% dei casi (23,9 giorni di attesa in media), ma la situazione è più disomogenea. I dati migliori riguardano le visite oncologiche (99,1% di rispetto dei tempi e 2,9 giorni di attesa), reumatologiche (96,8%), fisiatriche (90,7%) e chirurgiche (90,2%). Decisamente in sofferenza invece quelle dall’otorino (71,4% e 24 giorni), oculistiche (70% e 34 giorni) e le dermatologiche con appena il 59,8% e ben 42 giorni.

«Stiamo lavorando sulle situazioni critiche – prosegue Bezzini – separando le visite dagli screening. Siamo stati, secondo Agenas, l’unica regione a superare, anche se di poco (1%), i livelli di erogazione del 2019, a fronte di una diminuzione media nazionale del 10%. Lo stesso indice di equità d’accesso indica che il 5,4% degli italiani nel 2021 ha rinunciato a visite e prestazioni, mentre la percentuale toscana è del 4,4%".

Il miglioramento emerge anche distinguendo visite ed esami per codice (urgente, entro 72 ore; breve, entro 10 giorni; differibile, entro 30 giorni per le visite e 60 per la diagnostica; e programmabile). Per esempio, a gennaio, le prestazioni urgenti venivano erogate nel 99% dei casi nei tempi previsti, mentre il dato è salito a settembre al 99,1% per le visite e al 97,7% per la diagnostica. Per le prestazioni entro dieci giorni, si è arrivati all’89%, partendo dal 71,8% per la diagnostica e dal 79,5% per le visite. Ciò non toglie che le liste d’attesa restino un problema pressante: perché le percentuali migliorano, ma i cittadini in attesa (eccessiva) restano tanti.