Firenze, 15 gennaio 2025 – La Regione Toscana registra i primi risultati nella lotta alle liste d’attesa. “L’obiettivo di ridurre i tempi sta trovando i primi risultati, grazie alle risorse concentrate specificamente nel 2024. Abbiamo statisticamente accertato il recupero di 420mila prestazioni, di cui 375mila di specialistica ambulatoriale, 26mila screening e 18mila interventi chirurgici”, ha annunciato il presidente Eugenio Giani.
Il quadro complessivo del sistema sanitario toscano mostra un aumento delle prestazioni erogate: in tre anni si è passati da 11 a 12,5 milioni tra visite, screening e interventi ospedalieri. Tuttavia, l’aumento della domanda – circa 1,5 milioni di prestazioni in più rispetto agli anni precedenti – ha reso più complessa la riduzione dei tempi di attesa. «Il recupero di 420mila prestazioni, rispetto a questa crescita, può sembrare parziale, ma c’è una chiara tendenza alla diminuzione dei tempi. Molto sarà fatto anche nel 2025, con l’immissione di 10 milioni di euro che la Regione destinerà su tre linee d’azione», ha aggiunto Giani.
I fondi del 2025 saranno infatti impiegati per incrementare le prestazioni nelle case di comunità con i medici di base, per potenziare gli ambulatori delle associazioni di volontariato e per sviluppare un percorso dedicato all’ortopedia, un settore che registra un’alta domanda anche da pazienti di altre regioni.
Bezzini: «Il governo chiarisca gli strumenti per il 2025»
L’assessore regionale alla sanità, Simone Bezzini, ha però evidenziato le incertezze legate agli strumenti che saranno disponibili nel nuovo anno. «Siamo a inizio 2025 e ancora non abbiamo i piani operativi perché il governo non ha chiarito se riproporrà l’autorizzazione a spendere risorse in deroga ai tetti di spesa per la produttività aggiuntiva e il privato convenzionato. Lo scorso anno questa misura era allo 0,4% e si era annunciato un aumento allo 0,7%, ma in gazzetta ufficiale non c’è traccia di questa previsione», ha spiegato Bezzini.
Nel 2024, la Toscana ha utilizzato il 100% delle autorizzazioni concesse dal governo per superare i limiti di spesa e, così, ha realizzato 400mila prestazioni aggiuntive. Bezzini ha lanciato un appello al governo: «È necessario che il decreto Milleproroghe ripristini questo strumento. È una richiesta di tutte le regioni italiane. Il nostro obiettivo è garantire continuità agli sforzi fatti finora per ridurre i tempi di attesa».
Nomina del nuovo direttore generale dell’Asl Toscana Sud Est
Intanto, prosegue l’iter per la nomina di Marco Torre come nuovo direttore generale dell’Asl Toscana Sud Est, che comprende le province di Arezzo, Grosseto e Siena. Torre, attuale direttore della Fondazione Monasterio, è stato indicato dal presidente Giani per sostituire Antonio D’Urso, passato alla Provincia autonoma di Trento.
La proposta di nomina sarà discussa il 22 gennaio in commissione sanità del Consiglio regionale, dove Torre si confronterà con i consiglieri. Il presidente della commissione, Enrico Sostegni, ha precisato che il parere della commissione non è vincolante, ma obbligatorio.
Sulla nomina non sono mancate le polemiche. Il commissario di Fratelli d’Italia di Siena ha definito Monasterio «un ospedale di nicchia con pochi dipendenti», una dichiarazione che ha suscitato la reazione di Giani. «Accetto tutte le valutazioni, positive e negative, ma trovo inaccettabile che si offendano realtà di eccellenza come Monasterio, un istituto che ogni giorno realizza interventi specialistici riconosciuti a livello internazionale», ha replicato il presidente.
Giani ha poi concluso rivolgendosi direttamente ai dipendenti della Fondazione Monasterio: «Tuteliamo il vostro lavoro, di cui come toscani siamo orgogliosi. Monasterio è un’eccellenza da proteggere e valorizzare».