LISA CIARDI
Cronaca

Liste della spesa su Instagram: una collezione che racconta la nostra quotidianità

Giulio Castoro ha iniziato a raccoglierle 8 anni fa. Fra le righe, storie d'amore, abitudini e stili di vita

Una delle liste della collezione

Firenze, 4 gennaio 2021 - Ci sono le persone pignole, che annotano con precisione non solo prodotti e prezzi, ma persino la loro posizione sugli scaffali del supermercato. E quelle autoritarie, che precisano di “comprare solo quello che è sulla lista” o vietano uno o più prodotti. E ancora chi incolla direttamente le foto dei marchi in offerta per riconoscerli, chi non sa bene tutte le parole, soprattutto quelle straniere, e finisce per storpiarle, trasformando sushi in sciusci, hamburger in amburghere, Scottex in scotteche, per non parlare di chi traduce i nomi più strani in lunghe perifrasi come “piccoli sassolini tondi coperti di zucchero e cioccolato”. Insomma c’è il mondo, in tutta la sua varietà a volte buffa, nelle liste della spesa collezionate ormai da otto anni da Giulio Castoro, 32enne di Udine, oggi residente a Milano, creatore della popolarissima pagina Instagram “Insta_della_spesa”, seguita da più di 61mila persone. «Ho iniziato collezionando le liste che notavo per terra, fuori dal supermercato che è proprio a due passi da casa mia – racconta -. Sembra strano ma se si comincia a porci attenzione, se ne trovano tantissime. Accartocciate, buttate e pesticciate. All’inizio raccoglievo quelle più particolari, conservandole in un cassetto. Poi ho pensato di restituire loro una dignità, anche artistica, creando una pagina Instagram dove tutti le potessero vedere e inserendole in una grafica che le valorizzasse». L’iniziativa ha avuto tantissimo successo, registrando subito un boom di follower e portando tantissime persone a raccogliere liste della spesa per inviarle a Giulio. «Umberto Eco ha scritto che la lista della spesa è l’unico manoscritto a non servire più a niente appena concluso il suo compito, l’unico che si scrive solo per se stessi – continua - . Il mio intento è invece dimostrare che anche quelle semplici parole hanno delle storie da raccontare». E di storie, infatti, ce ne sono tante: alcune esplicite, messe nero su bianco nelle liste stesse, come i messaggi d’amore o le richieste d’attenzione; altre ricostruite da Giulio grazie ai racconti di chi ha inviato quei materiali. «Fra le storie più belle – spiega – c’è la frase “Guardami ogni tanto” scritta fra un prodotto e l’altro da comprare, oppure la preghiera di “non fare gli occhi dolci alla cassiera”.

E poi ci sono vicende toccanti come quella di Giulia, che mi ha mandato la lista della spesa dei nonni, Lina e Piero, scomparsi insieme nel 2020, a 83 e 85 anni, dopo una vita che li aveva visti insieme l’uno al fianco dell’altro. Insieme anche ogni volta che preparavano una lista semplice e ordinata per andare poi a braccetto a fare la spesa». La loro lista parla di vino, zucchero, uova e limoni, ma dice molto altro. Ed è per questo che la nipote la porta sempre con sé.

A breve, visto il successo della pagina Instagram, le liste dovrebbero trovare spazio anche in un libro, insieme ai racconti che le accompagnano. L'obbiettivo è raccontare l'Italia e le sue abitudini, attraverso tante piccole finestre sulla nostra quotidianità.