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Liste d’attesa: è di nuovo caos. Otto mesi per un’ecografia. Ecco le visite più ’complicate’

I numeri dell’Asl Centro ai raggi X. Le prestazioni peggiori si registrano nella fascia programmata. Tempi di risposta più rapidi invece per eseguire gli esami urgenti. Il quadro completo

Il problema delle liste di attesa continua ad essere una delle spine nel fianco della sanità pubblica che non si riesce a risolvere

Il problema delle liste di attesa continua ad essere una delle spine nel fianco della sanità pubblica che non si riesce a risolvere

Empoli (Firenze) 2 ottobre 2024  –  La strategia di accorciare i tempi di attesa per prestazioni e visite mediche utilizzando le cosiddette ’aggiuntive’, ovvero incentivi economici, ha funzionato in parte. Perché quando si parla di liste d’attesa sulla zona Empolese Valdelsa e Valdarno inferiore il dente duole ancora. I dati più aggiornati reperibili dal portale tempiattesa.sanita.toscana.it sono quelli di fine agosto, ma stando alle ultime segnalazioni le cose non sono migliorate. Un’ecografia alla mammella? C’è posto fra otto mesi. Anche se sulla richiesta del medico curante è indicata come priorità la lettera P, che indica “programmata” e la domanda dovrebbe essere evasa entro 120 giorni. Ma tant’è. Va pure peggio se si ha necessità di fare una mammografia: in priorità P c’è da attendere 8 mesi e mezzo.

Anche con una richiesta del medico curante più celere alla mano i tempi di attesa non migliorano. Per una spirometria semplice ’differibile’ bisogna pazientare due mesi abbondanti, quando invece la prestazione dovrebbe essere eseguita nell’arco di 15-30 giorni. Anche alcune richieste con priorità B, ovvero “breve”, da eseguire entro 10 giorni, trovano difficoltà ad essere effettuate nei tempi giusti. Sforano, per esempio, di qualche giorno le risonanze magnetiche alla colonna e quelle muscoloscheletriche. In affanno gli eco color doppler dei tronchi sovraortici, le ecografie all’addome e le ecografie alla mammella (priorità breve).

Passando alle visite mediche, su certe specialistiche le liste di attesa sono snervanti. Per farsi vedere da un ortopedico con una priorità “programmata” bisogna attendere 5 mesi e mezzo. Sempre con priorità P c’è da attendere 4 e mezzo per una visita dall’otorinolaringoiatra. Se c’è un’urgenza poco importa, l’attesa resta. Per una visita urologica con priorità breve va comunque aspettato 28 giorni (quasi un mese). Neppure per l’oculistica si rispettano i tempi: per una visita “breve” l’attesa media è di 13 giorni. Altra nota dolente, la ginecologia. Qui si arriva lunghi per le visite con priorità differibile: l’attesa media è di oltre un mese.

Il problema delle liste continua ad essere importante, anche se qualcosa negli ultimi mesi pareva migliorato a vedere dai dati pubblicati dalla stessa Azienda sanitaria e monitorati dalla Regione. Da premettere che da anni ormai non si ragiona più per Asl locali, ma si parla di Area vasta, che per il nostro territorio comprende la provincia di Firenze (Empoli inclusa), Prato e Pistoia. Si va dunque dal Valdarno fino a Pescia. Una zona vastissima. Se non c’è posto in tempi rapidi vicino casa o almeno nella cerchia fiorentina, il Cup ci propone di fare anche molti chilometri pur di rispettare il codice di priorità, quella lettera che indica il tempo massimo di attesa per ricevere la prestazione prenotata. Ma per molti, in particolare anziani e persone non autosufficienti, spesso non è possibile prendere un mezzo privato, tantomeno pubblico, e fare anche 2 ore di viaggio per sottoporsi a una visita medica. Per chi deve farla vicino, i tempi di attesa inevitabilmente aumentano. Attualmente, dai dati di fine agosto, le attese più lunghe riguardano il codice di priorità “programmata”, che richiederebbe una risposta entro 120 giorni. Molto migliori le percentuali di risposta nei tempi corretti per i codici di priorità più urgenti: le scadenze vengono quasi sempre rispettate, con al massimo 3-4 giorni di scarto per alcune branche nei codici brevi (entro 10 giorni) e differibili (15-30 giorni in base alla specialità).