ANDREA MUCCI
Cronaca

Lontana l’inclusione degli studenti disabili: FISH propone un questionario

L’intervista a Vicenzo Falabella, presidente FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) per saperne di più circa il sondaggio promosso recentemente a tutela dei diritti degli alunni con disabilità

Vincenzo Falabella, presidente FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap)

Vincenzo Falabella, presidente FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap)

Firenze, 20 novembre 2024 – La FISH, partendo dalle numerose segnalazioni ricevute da tutta Italia circa i disagi sul fronte scolastico per gli studenti e le studentesse con disabilità, ha promosso un sondaggio anonimo attraverso un questionario da compilare (a questo link) da parte delle famiglie di alunni con disabilità per avere testimonianza delle problematiche incontrate e trasmettere il quadro della reale situazione scolastica al Ministero dell’istruzione e del merito per un confronto costruttivo e adeguate sollecite soluzioni.

Presidente, perché ora il questionario di FISH sull’inclusione scolastica?

“Abbiamo dovuto necessariamente far trascorrere un mese e mezzo dall’avvio dell’anno scolastico per capire bene quale potesse essere, a livello nazionale, la serie di criticità incontrate. Lacune – spiega Falabella - violazioni, disagi che possono riguardare i Gruppi di Lavoro Operativi per l’Inclusione, i così detti GLO, spesso non convocati o convocati in ritardo e conseguentemente la mancata redazione di un apposito Piano Educativo Individualizzato, o ancora PEI non condivisi con le famiglie, assenza di sostegni didattici ed educativi specializzati perché non coinvolti alunno e famiglia, e così via."

Nel panorama nazionale quanta strada è stata fatta circa l’inclusione a scuola degli studenti con disabilità?

“Non molta, purtroppo, questo è sotto gli occhi di tutti. Paradossalmente – continua il presidente – nonostante l’Italia sia stata il primo Paese ad aver abolito le scuole speciali, ancora oggi dal nostro Osservatorio si riscontrano una serie di criticità dell’attuale sistema dovute al fatto che gli insegnanti di sostegno non sono presenti all’inizio dell’anno scolastico, molte volte non sono specializzati, non ci sono figure quali l’assistente alla comunicazione e all’igiene, indispensabili affinchè l’alunno possa essere realmente incluso. Non dimentichiamoci poi che non più tardi del mese di agosto è stato pubblicata sentenza del Consiglio di Stato che subordina la fruizione di determinati servizi in favore delle persone fragili alle disponibilità economiche e ai limiti di bilancio degli enti locali: questo già sta producendo alcuni effetti, perché molti Comuni hanno ridotto le ore agli assistenti alla comunicazione e all’igiene.”

Vincenzo Falabella, come presidente FISH e consigliere CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) sottolinea anche il gran numero di ricorsi amministrativi che vengono presentati con l’avvio dell’anno scolastico per il mancato adeguato appalto da parte degli enti locali dei servizi di cui si tratta o l’appalto in tarda epoca: tutta una serie di problemi che impattano significativamente sull’attuale sistema che non riesce quindi a soddisfare i bisogni degli alunni e alunne con disabilità.

Non certo trascurabili sono poi le segnalazioni che arrivano a FISH circa la non specializzazione e professionalità degli insegnanti di sostegno, ma anche dei docenti curriculari. Il presidente fa notare che parte di questi ultimi non vogliono avere a che fare con il sostegno e conseguentemente l’alunno viene totalmente relegato al docente di sostegno. “Questa è un’altra stortura del nostro sistema: l’insegnante di sostegno non è dell’alunno, ma è della classe – precisa Falabella - e l’inclusione deve passare anche attraverso l’insegnante curriculare, non solo e soltanto attraverso l’insegnante di sostegno.”

Il presidente Falabella ci dice con amarezza che molto spesso il sostegno diventa un ‘ripiego’ e una strada per poi poter entrare nel mondo della scuola e passare al curriculare, non sfruttando a pieno così le specifiche didattiche inclusive su cui si è stati formati. Nello stesso tempo, anche se vi sono insegnati che hanno una certa propensione e professionalità sul sostegno, solo perché insegnano oggi la materia non possiamo utilizzarli a tal fine se non vi è una mirata specializzazione.

Come FISH andrete a ‘premere’ le Istituzioni con le risultanze del questionario?

“Il questionario è anonimo - tengo a ben sottolinearlo - e serve per avere dati certi sui quali costruire delle politiche di intervento.” Per Falabella c’è un grosso impegno da parte dell’Osservatorio per l’inclusione e l’accessibilità del CNEL per presentare una proposta di legge in tema di inclusione scolastica che definisca in maniera chiara un’apposita cattedra sul sostegno di modo tale che la didattica inclusiva nel nostro sistema scuola possa essere svolta e diffusa in maniera degna e dignitosa e – non trascurabile - all’avvio dell’anno scolastico.

Il presidente confida che il costruttivo confronto di FISH con il Ministero dell’istruzione e del merito, con il ministro Valditara e con i suoi uffici potrà portare ad interventi significativi e risposte certe.