Firenze, 30 gennaio 2023 - Fanno paura, ai pastori ma non solo. Da diverso tempo in tutta la Toscana si stanno moltiplicando gli avvistamenti dei lupi. Da Firenze a Livorno, da Arezzo a Lucca, gli animali che si muovono da soli o in branco stanno creando una vera e propria emergenza per le greggi e per la popolazione di tutta la regione. Uno degli ultimi e tra i più gravi episodi di attacchi è quello avvenuto nel parco comunale di Lignano (Arezzo) dove sei mufloni e alcune pecore sono stati sbranati nella notte. "Una carneficina", ha raccontato chi si è trovato l'agghiacciante immagine degli animali morti a terra. Un gravissimo problema per tutte quelle aziende che lavorano nel mondo agricolo.
Mugello, asini dilaniati
Pochi giorni fa un allevatore del Mugello (S.G.) si è trovato di fronte una macabra scena. Un'asinella gravida completamente dilaniata dai lupi. Immediata la denuncia della Cia Agricoltori Italiani Toscana Centro: "È un allarme senza fine. Una vera e propria mattanza che mette a rischio, oltre alla vita degli animali, la stessa sopravvivenza di tante piccole aziende, di tanti allevamenti di pecore, di chianine o altre razze bovine, di cavalli e asini. Un raid che è costato la vita a cinque asini del suo allevamento. Ma sono quotidiani i gridi di allarme degli allevatori ovini di questa zona, a causa degli attacchi dei lupo, in inverno alla ricerca di cibo. Il fenomeno è ormai comune in gran parte della Toscana: tre anni fa lupo fino al centro abitato di Pistoia, e nelle campagne con attacchi ad allevamenti di cavalli e bovini", ha denunciato la Cia Agricoltori Italiani Toscana Centro. "Sono anni che denunciamo questa situazione ormai non più sostenibile - ha sottolineato il presidente Sandro Orlandini -. Tanti gli episodi simili nelle nostre province negli ultimi anni". "Inoltre - ha aggiunto il presidente della Cia Toscana Centro - restano sempre i danni alle colture da parte degli ungulati e animali selvatici, cinghiali e caprioli su tutti. Sono necessari interventi urgenti e decisi per salvare la nostra agricoltura. Una situazione che va avanti da troppo tempo, gli agricoltori sono esasperati".
Pecore e mufloni uccisi a Lignano
Arezzo è sicuramente la provincia toscana con una vera e propria emergenza. Pochi giorni fa a Rigutino, frazione alle porte della città, si è tenuta una affollata assemblea per una raccolta firme da inviare al ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida per cercare una soluzione concreta insieme a tutte le autorità competenti. Negli ultimi mesi ad Arezzo infatti sono stati numerosi gli avvistamenti anche nei centri dei paesi e frazioni. Elevatissimo il numero di animali da cortile, da affezione e selvatici sbranati dai lupi. Ultimo il caso della strage di pecore e mufloni nel Parco di Lignano nel comune di Arezzo. Il presidente del comitato Marco Bruni ha sottolineato durante l'assemblea a Rigutino: "Siamo assolutamente stanchi e impauriti anche per i nostri bambini che non mandiamo più a giocare nei parchi". Giorni fa invece il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Gabriele Veneri ha chiesto alla regione di affrontare il problema con un approccio scientifico, ascoltando gli esperti. Anche in virtù di quanto denunciato da un'azienda agricola del Valdarno: "Ascione, che alleva ovini e produce formaggi, denuncia dagli 80 ai 100 attacchi l'anno, di media uno ogni tre giorni, con pesanti ripercussioni sui bilanci".
Gli ultimi avvistamenti
Tra gli ultimi avvistamenti di lupi, quello avvenuto ad Antignano (Livorno), in via delle Carmelitane. Il video dell'avvistamento è diventato subito virale a Livorno e non solo. All'inizio molti pensavano si trattasse di un cane, ma alla fine il comandante dei Carabinieri Forestali Stefano Vagniluca ha sciolto ogni dubbio: "Si tratta di un giovane esemplare inesperto che si è avventurato lontano dal branco. Si capisce a guardare il filmato che è incerto sul da farsi. Presumo sia tornato nel suo habitat perché non si è fatto più vedere".
In provincia di Lucca avvistamenti ad Azzano, Fabbiano e Corvaia dove si è pure registrato qualche gatto ucciso. Come spiegato dal comandante guardiaparco Giovanni Speroni "dopo oltre 100 anni i lupi hanno ricolonizzato le Apuane e si spostano in branco facendo anche 50 chilometri in una notte. A Corvaia è arrivato il gruppo di lupi che gravita nella parte alta di Montignoso e sovente scende al fiume dove frequentemente ci sono caprioli. Nelle nostre zone è dal 2009 che ci sono stati avvistamenti per cui ci manca la cultura della convivenza col lupo, un animale che notoriamente non aggredisce l'uomo, a meno che non si tratti di persona che custodisce grecci". Il comandante ha spiegato che uno dei motivi per cui si sono moltiplicati gli avvistamenti di lupi è "l'introduzione di cinghiali per finalità venatorie che sono cibo facile per i lupi che difficilmente aggrediranno un adulto".
Come comportarsi: i consigli
Luca Mattioli, a capo della task force regionale sull'emergenza lupi, ha spiegato come comportarsi in caso di avvistamenti ravvicinati. Intanto una premessa: "Gli attacchi si concentrano nelle zone dove sono gli allevamenti". In queste zone, dunque, ma non solo, il consiglio rivolto alla popolazione è quello di "non lasciare mai cibi incustoditi, anche se solo di rifiuti". E infine, "non mettere gli animali domestici in recinti poco o mal protetti". Questi i consigli dell'esperto. Gli accorgimenti per evitare un attacco? "Tenersi distanti - ha spiegato ancora Mattioli -, fare rumore per scacciarli, tenere al guinzaglio i cani".